Zlatan Ibrahimovic, il campione svedese si è raccontato ai microfoni de il “Champions Journal”.
L’attaccante svedese del Milan si è raccontato ai microfoni de il “Champions Journal”. Inizialmente il classe ’81 ha svelato il suo segreto per avere sempre “fame” e non fermarsi mai.
Le sue parole: “Ho un problema, non sono mai soddisfatto. Ho 39 anni e, con quello che ho fatto, non ho più l’obbligo di lavorare perché ho avuto comunque una bella vita, ma ho ancora questa passione per quello che sto facendo. Voglio sempre di più. Forse è per questo che oggi sono qui e sono in grado di giocare e fare quello che sto facendo, perché non vedo molti della mia età fare come me. Il momento in cui un giocatore supera i 30 è quando inizia a calare e lascia. Dopo i 30 io ho iniziato a diventare ancora più forte”.
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Sul periodo dell’infortunio nel 2017 ha affermato: “Mi ci è voluto un anno per tornare e sentirmi vivo. Il lavoro che ho fatto è stato molto noioso. Era un lavoro mentale al quale non ero abituato. Sono abituato a toccare la palla: tirare, riceverla, segnare, usare l’immaginazione per creare qualcosa. Guardavo l’ora e chiedevo ‘Quando è finita? Quando ho finito? Devo farlo di nuovo?’ Ma – ha continuato il classe ’81 – avevo persone intorno a me che mi spingevano e non mi lasciavano diventare pigro. ‘Devi farlo, devi farlo!’, dicevano. Alla fine, mi sono sentito di nuovo vivo”.
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