Premier League demenza claciatori, la malattia esiste. Il problema c’è ed è serio, nel Regno Unito cambia il modo di allenarsi: la decisione.
Allenamenti, in Inghilterra si cambia. Il Telegraph riporta come il Regno Unito sia il primo Paese che ridurrà – fino ad evitarli completamente – i colpi di testa in allenamento. Sembra una stranezza, ma la questione è seria: c’entra la demenza senile. Infatti, recenti studi clinici dimostrano che l’impatto della testa con il pallone di cuoio potrebbe favorire – a lungo andare – patologie cerebrali.
Un’inchiesta dal titolo “Tackle Football’s Dementia Scandal” sottolinea come gli ex calciatori – in percentuale – abbiano cinque volte in più la possibilità di morire di Alzheimer. Nel corso della stagione 2021/2022 verranno portati a termine ulteriori studi e approfondimenti sul tema.
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Premier League demenza calciatori: si cambia per prevenire
Le nuove linee guida, relative per il momento soltanto agli allenamenti, verranno messe in chiaro a partire dalla prossima stagione. Nel frattempo questo periodo di limbo verrà preso per capire quali rischi – in concreto – si corrono: niente colpi di testa. Vale a dire anche niente decisioni affrettate: l’argomento è delicato, così come gli aspetti che potrebbe tirare in ballo.
Emergono ulteriori curiosità e dettagli dall’Università di Purdue. Uno studio ha, infatti, acclarato che il colpo di testa dato sul rinvio di un portiere equivale al gancio di un boxeur come incisività e possibili danni. Bisogna andarci con i guanti, ma le premesse in Inghilterra già ci sono.
Ora l’ultima parola spetta agli addetti ai lavori che si sono mostrati – sin da subito – sensibili al problema: la possibile demenza è una condizione che coinvolge diversi sport, non solo il calcio. La differenza è che il mondo del pallone inizia, concretamente, a farci i conti soltanto adesso.
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— Premier League (@premierleague) March 26, 2021