Muller Bayern Monaco, l’incredibile retroscena sul suo ex allenatore: “Ci distruggeva”

Thomas Muller ha raccontato incredibili retroscena su Pep Guardiola, suo ex allenatore dal 2013 al 2016 nel Bayern Monaco 

Muller Guardiola retroscena
Muller Guardiola retroscena

Thomas Muller, attaccante del Bayern Monaco da oltre 20 anni (il suo passaggio nelle giovanili del club risale al 2000), ha rilasciato un’intervista al DailyMail in cui ha spiegato parte della sua filosofia di gioco, svelando anche dei retroscena su Pep Guardiola, suo ex allenatore per 3 anni. Il tecnico spagnolo si è seduto sulla panchina dei bavaresi dal 2013 al 2016 vincendo per tre volte la Bundesliga, due volte la Coppa di Germania e in un’occasione il Mondiale per Club e la Supercoppa Europea.

Nonostante non sia mai riuscito a vincere la Champions League, Guardiola ha lasciato ben impressa la sua impronta nel tempo e ancora oggi Muller ricorda perfettamente ogni attimo trascorso in quei tre anni. Prima ancora di concentrarsi sul suo ex allenatore, però, il Campione del Mondo tedesco ha parlato dello stile di gioco che lo caratterizza da tutta la carriera: “La gente, spesso, mi chiedeva come un giocatore senza abilità speciali come me potesse essere così efficiente. La verità è che se provi 50 inserimenti a partita, magari 49 volte non ti va bene, ma in una sì e segni. Non tutti gli attaccanti fanno questo durante un match. Il calcio è fatto di errori e prima o poi lo fa anche il difensore”.

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Muller su Guardiola: il retroscena dell’attaccante sul suo ex allenatore

Guardiola Muller
Guardiola Muller

Il centravanti del Bayern Monaco si è poi concentrato su Pep Guardiola, descrivendo minuziosamente i duri allenamenti e le strategie di un allenatore straordinario. “E’ arrivato dopo il triplete ed è stato un vantaggio per noi. Non c’è stato tempo di adagiarsi perché lui ci faceva il cu.o in ogni allenamento. Voleva vincere ad ogni costo”.

Muller ha quindi concluso: “A volte i suoi occhi erano spiritati e noi sembravamo degli zombie, ma è il migliore di tutti. Quando le cose non stavano andando come aveva programmato, in 10 minuti aveva altri 5 piani per vedere poi quale avrebbe funzionato. Era straordinario”.

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