Galliani covid, una brutta vicenda che ha colpito anche l’amministratore dell’A.C. Monza che, una volta uscito dall’ospedale, ha voluto raccontare il suo dramma.
La sofferenza, attimi di paura, ripercorribili solo da chi ha una grande forza d’animo di rivivere quei bruttissimi momenti. Momenti in cui si è sospesi tra la vita e la morte, la paura di dover salutare per sempre i tuoi cari senza poter comunicare realmente e da vicino l’addio. È quanto ha vissuto Adriano Galliani, ex amministratore delegato del Milan, attualmente al Monza con Silvio Berlusconi. Ricordi indelebili, quelli vissuti in terapia intensiva che, il numero 2 brianzolo ha voluto descrivere così durante un’intervista al ‘Corriere della Sera’: Ho temuto di morire. Ho perso 10 chili e ho capito che salute è l’unica cosa che conta nella vita. Una volta entrato in un reparto normale mi sono detto: ‘Non c’è Four Season che tenga. Questo è il posto più bello della mia vita’”.
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Raccontare vicende così brutte, non è mai semplice soprattutto quando le si vivono in prima persona. Quindici giorni tra la vita e la morte, non è una cosa da tutti e soprattutto, non è da tutti avere la forza di raccontare con dovizia dei particolari. “Da domenica 7 marzo al 17 sono stato in terapia intensiva. I dieci giorni più lunghi della mia vita. È vero, è stato un incubo – ha detto Galliani – non vedevo nulla, avevo davanti a me solo un muro. Il reparto di terapia intensiva non ha finestre. All’interno ci sono solo letti. Pensi che non c’è nemmeno il bagno. Non è stata una passeggiata di salute. Aggiunga un altro elemento: soffro di claustrofobia. L’ascensore mi dà ansia. Pensi allora cosa possa essere per un claustrofobico non vedere la luce per dieci giorni? Detto questo, mi faccia ringraziare i meravigliosi infermieri, medici. Al San Raffaele ho trovato una umanità pazzesca”.
Per fortuna sua e dei suoi cari, l’amministratore delegato del Monza. Per ristabilirsi completamente, ci vorrà però un altro po’ di tempo. Proprio su questo punto, Galliani ha detto: “Che ci vorrà un mese circa per riprendersi definitivamente. Ho perso dieci kg perché in quei maledetti giorni non riuscivo nemmeno a mangiare una polpetta”.
Archiviata la vicenda Galliani covid, l’ex dirigente del Milan ha fatto una promessa: “Con Pierferdinando Casini, che ha avuto come me il virus, abbiamo preso un impegno ufficiale: ci recheremo al Santuario della Madonna di San Luca. Andremo lì a pregare”
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