Marco Verratti grazie a Roberto Mancini è diventato uno dei punti cardini della Nazionale italiana. Un traguardo raggiunto proprio grazie alla concezione di gioco del tecnico di Jesi.
Crescere con gli occhi puntati addosso non è semplice. Il tutto si complica quando sei un predestinato, da giovane giochi subito da titolare nel PSG e tutti si aspettano che tu possa sostituire Pirlo in Nazionale. È quanto accaduto a Marco Verratti. Da stellina del Pescara a top player del club parigino è servito poco tempo. È stata l’affermazione in Nazionale che è tardata ad arrivare. Complice i troppi infortuni o il periodo negativo con Ventura, il centrocampista italiano non è mai riuscito a convincere appieno la critica. Solo con l’arrivo di Mancini come c.t. tutto è cambiato ed in meglio ed ora, Marco Verratti, ha un ruolo principale nel nuovo progetto azzurro.
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Con l’avvento di Mancini come c.t. la vita del centrocampista del PSG in Nazionale è cambiata del tutto. Prima di tutto, rispetto ai suoi predecessori, l’ex tecnico dell’Inter ha cambiato ruolo a Verratti spostandolo ad interno di centrocampo. Con Jorginho regista, il ventottenne centrocampista italiano ha maggiore libertà di movimento, riuscendo a dettare i tempi di gioco senza dover eludere la prima pressione degli avversari. Un’accortezza tattica, che ha consentito all’Italia di avere un doppio regista e, allo stesso tempo, di mantenere un certo equilibrio anche in fase di non possesso palla. Anche ieri contro l’Irlanda del Nord, con Locatelli regista, il centrocampista del PSG è riuscito a gestire lui i tempi di gioco, rendendo spesso imprevedibile la manovra. Cambi di gioco, verticalizzazioni improvvise, scarico sui difensori: tutte soluzioni che hanno reso la manovra dell’Italia di Mancini fluida e convincente. E tutto questo, è stato possibile finora grazie alle brillanti prove di Marco Verratti.
Nella prima giornata di qualificazione ai Mondiali 2022, l’Italia ha battuto l’Irlanda del Nord mettendo in mostra un buon calcio. Un possesso di palla continuato e mai lento, che ha imbavagliato e messo in difficoltà l’avversario, soprattutto nel primo tempo. Il 66,3% di possesso palla registrato ieri, fa seguito alle medesime percentuali ottenute nelle scorse gare. Un risultato che va a premiare la scelta di Mancini su Verratti e le prestazioni del calciatore stesso che, mediamente durante una partita, è insieme a Jorginho il calciatore che tocca più volte palla.
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