La sfida Turchia-Olanda per le qualificazioni ai Mondiali 2022 mette di fronte i due centrali della Juventus Demiral e De Ligt
La Juventus ammira i due centrali del suo futuro. Turchia-Olanda, match d’esordio per le due nazionali nel cammino di qualificazione verso i Mondiali del Qatar del 2022, mette di fronte Merih Demiral e Matthijs De Ligt. In bianconero, compongono la coppia “DeDè”, che si prepara a ereditare ruolo e responsabilità di Bonucci e Chiellini.
Qualche spazio di manovra l’hanno conquistato anche nel corso di questa stagione, per i problemi fisici dei due difensori centrali che partivano come titolari. Le loro prestazioni hanno giustificato la fiducia crescente di Pirlo, che si è affidata con sempre maggiore frequenza ai due.
Quando hanno giocato insieme, per tutto il match o solo per una porzione, la Juve ha quasi sempre vinto. L’unica sconfitta risale però alla sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League in casa del Porto.
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Turchia-Olanda, il confronto Demiral-De Ligt
Finally back with @OnsOranje 🦁 pic.twitter.com/gs2h9r6KlW
— Matthijs de Ligt (@mdeligt_04) March 22, 2021
Turchia-Olanda li mette di fronte, per una volta da avversari. La partita può evidenziare anche le diversità di stile che li rendono una coppia ben assortita con la maglia della Juventus.
L’hanno dimostrato bene nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter dello scorso febbraio. De Ligt ha controllato Lukaku, grazie al senso della posizione e dell’anticipo.
Demiral, invece, a 22 anni è un difensore più da corpo a corpo, porta in campo una naturale aggressività nella sfida contro il centravanti avversario, anche in campo aperto.
Magari meno pulito nelle letture preventive e nell’avvio dell’azione, risulta comunque un giocatore prezioso proprio per valorizzare l’olandese.
De Ligt, 21 anni, è infatti un difensore più cerebrale, che fa la differenza per la capacità di leggere lo sviluppo dell’azione e chiudere le linee di passaggio. Insieme, possono scandire il prossimo capitolo della difesa della Juventus. E avviare così l’epoca del “DeDe” dopo gli anni della BBC.