Celtic-Rangers, torna in scena l’Old Firm. Uno dei derby più sentiti e densi d’Europa. La squadra di Gerrard ha vinto il campionato. Gli Hoops non concedono la Guardia d’Onore
L’Old Firm si gioca. Il derby di Glasgow Celtic-Rangers sembrava in pericolo dopo che migliaia di tifosi dei Rangers si erano riversati in strada per festeggiare il 55mo titolo della loro squadra del cuore.
Un traguardo memorabile, quello ottenuto dal tecnico Steven Gerrard, che non aveva mai vinto un campionato da calciatore.
Le autorità locali hanno chiesto comportamenti responsabili ai tifosi e alle società, invocando ban per i tifosi che dovessero mettere a rischio la salute pubblica violando le norme e le restrizioni sanitarie.
L’Old Firm è la prima partita da campioni di Scozia per i Rangers, il club più titolato della nazione che però non vinceva la Premier League da dieci anni.
Non ci sarà, tuttavia, la classica parata per i vincitori del campionato per l’Old Firm. Nessuna Guardia d’Onore, dunque. “Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che non batteremo le mani ai nostri avversari” ha detto John Kennedy, traghettatore del Celtic da un mese.
“Non è una questione di mancanza di stile o di classe – ha detto a Sky Sports -. Ma nel 2019, quando noi abbiamo vinto il campionato, i Rangers non ci hanno concesso la Guardia d’Onore ma non se n’era parlato così tanto. Non penso sia un grande problema”
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L’Old Firm non è solo una partita di calcio. Celtic-Rangers è una rivalità sportiva e religiosa insieme. L’opposizione si avvicina alla natura della contrapposizione fra Real Madrid e Barcellona dal punto di vista ideologico e politico. Ma il Clasico non mette di fronte squadre che convivono nella stessa città. Per questo l’Old Firm è una sfida unica e speciale.
Sono le due squadre che dominano da decenni il campionato scozzese. Nessun’altra formazione ha più vinto il titolo dal 1984, dal trionfo dell’Aberdeen allenato da un giovane tecnico di cui avremmo sentito parlare a lungo: il non ancora Sir Alex Ferguson.
Celtic-Rangers oppone cattolici e protestanti. Il Celtic è diventata, dagli inizi del Novecento, la squadra di riferimento della comunità cattolica. Mentre i tifosi dei Rangers ancora adesso inneggiano ai “Billy Boys”, una gang che i cattolici li terrorizzava negli anni Venti a Glasgow.
Nei primi anni del Novecento gli Hoops, soprannome dei calciatori del Celtic, si trasformarono in un simbolo di rivalsa della comunità, spesso oggetto di ingiustizie. I Rangers, invece, divennero la squadra dell’élite conservatrice e continuarono a non tesserare calciatori cattolici fino agli anni ’90.
Furono due italiani a rompere la tradizione dell’Old Firm. Si tratta di Gennaro Gattuso e Lorenzo Amoruso, primo capitano cattolico dei Rangers.
Memorabile la storia di Mo Johnston, bomber del Celtic per tre anni e passato poi, nel 1989 dopo un biennio al Nantes, ai Rangers. In un colpo solo si è fatto odiare da entrambe le tifoserie, che almeno in questo si trovano d’accordo: lo soprannominano Judas. Johnston assolda tre guardie del corpo, si lava la maglia da solo perché il magazziniere si rifiuta, ma decide un Old Firm in casa davanti a 40 mila spettatori.
Il settarismo però non si è affatto risolto. La rivalità Celtic-Rangers si è accesa ancora di più durante i Troubles irlandesi. Anche negli anni Duemila non sono mancati i problemi durante il derby di Glasgow. Chiedere per credere all’ex portiere del Celtic Artur Boruc, soprannominato “the holie golie”, richiamato dalla federazione scozzese per essersi fatto più volte il segno della croce durante un Old Firm del 2006 ad Ibrox, nello stadio dei Rangers.
Celtic 4-3-1-2: Bain; Kenny, Welsh, Ayer, Laxalt; Turnbull, Brown, McGregor; Christie; Griffiths, Edouard. All Kennedy
Rangers 4-3-3: McGregor; Patterson, Balogun, Goldson, Barisic; Arfield, Davis, Kamara; Aribo, Morelos, Itten. All Gerrard
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