Sancho e Haaland si preprano a un Manchester City-Dortmund che incrocia passato e futuro, Le storie e le prospettive dei due
Il quarto di finale contro il Manchester City non sarà una partita come le altre per le due stelle del Borussia Dortmund. Jadon Sancho e Erling Haaland hanno una rivincita da realizzare, un amarcord da soddisfare, magari un nuovo percorso ancora da tracciare. E’ una partita del cuore, partita di forti emozioni che non si accontenta di cause leggere.
Il britannico ha lasciato il Manchester City per investire su se stesso in Germania. La scelta, a questo punto è lecito affermarlo senza timore di essere smentiti, ha pagato eccome. Sancho è diventato nel 2021 il giocatore più giovane di sempre ad aver realizzato almeno 35 gol in Bundesliga.
Alla vigilia di questa stagione, Pep Guardiola parlava delle possibilità di un suo ritorno al Manchester City. Lo vedeva piuttosto difficile. Quando ha deciso di trasferirsi al Borussia Dortmund non lo ha fatto per tornare l’anno dopo. Semplicemente non voleva restare qui, ecco perché non penso che voglia tornare” aveva detto. Ma una stagione potrebbe cambiare tutto, e il futuro rimane ancora tutto da definire.
Vale anche per Haaland. Il norvegese è il capocannoniere della Champions League, e Manchester si profila come la destinazione in cima alla lista delle possibilità. Il norvegese è il giocatore che ha impiegato meno partite a raggiungere i 20 gol nella storia della manifestazione, da quando ha preso il posto della Coppa dei Campioni.
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Sancho come Haaland, Manchester City-Dortmund speciale
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Si parla con insistenza del Manchester United come la squadra più vicina a ingaggiarlo. Pareva vicinissimo già alla vigilia dello scorso campionato, poi a gennaio prima di scegliere il Borussia Dortmund e iniziare a dare spettacolo in Bundesliga.
Tra magliette sgargianti, con un’aria rilassata fuori dal campo ma feroce nei dintorni dell’area di rigore, Haaland ha conquistato tutti.
Ma i red Devils non sono l’unica squadra in cui potrebbe giocare. Sui social, negli ultimi giorni, è stata molto condivisa l’immagine di un Haaland bambino, alto e filiforme, con le gambe lunghe e la maglietta del Manchester City. Non è una premonizione, ma un’immagine allora di famiglia scattata quando suo padre giocava al City. Rivedere Erling con quella maglia sarebbe certo emozionante.
Pensare a un giocatore completo e non inquadrabile come lui dentro uno schema come il Manchester City di Guardiola sarebbe uno dei mix più affascinanti dei prossimi anni. Il tecnico catalano, infatti, sta realizzando la sua visione più cervellotica e ammaliante. Sta costruendo una squadra quasi perfetta, che non ha perso per oltre venti partite, e senza un vero centravanti.
Cambiare paradigma con il centravanti manifesto del calcio post-moderno è una sfida a cui sarebbe molto difficile resistere.