La costruzione del nuovo San Siro continua a far discutere. Mentre la giunta comunale è ancora titubante sui progetti e sul futuro della proprietà nerazzurra, il Coordinamento San Siro alza la voce e chiede di lasciare in piedi il Meazza e di dare il via ad una sua ristrutturazione.
Stadio San Siro quale futuro? Secondo i piani di Inter e Milan, che nei mesi scorsi hanno presentato i due progetti finalisti e fornito al Comune di Milano tutte le informazioni necessarie, il nuovo stadio dovrebbe sorgere nell’area adiacente al Meazza. Una zona che comprende non solo i parcheggi ma anche un grande parco. Il tutto a pochi passi dalle case del quartiere San Siro.
Ad osservare da vicino la vicenda che vede protagonisti i due club e Palazzo Marino, c’è anche il comitato di cittadini milanesi, che vivono proprio a fianco dell’area scelta per la costruzione.
Per capire il possibile impatto ambientale del nuovo Meazza e per conoscere le ragioni dei cittadini, siamo andati sul luogo dove dovrebbero nascere l’impianto. Gabriella Bruschi, presidente del Coordinamento San Siro, spiega così in ESCLUSIVA, ai microfoni di CalcioToday.it: “Il nuovo Stadio di Milano consiste in un ‘giocattolo’ alto come un palazzo di 10 piani, a 30 metri dalle case di via Tesio e per costruirlo bisognerebbe sacrificare uno dei pochi polmoni verdi rimasti in città“.
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“Ci siamo dati da fare e abbiamo anche noi presentato un progetto”, spiega Gabriella Bruschi, che prosegue: “San Siro ha appena passato un nuovo collaudo e ha ricevuto il certificato di idoneità statica per i prossimi dieci anni. Lo Stadio sta benone e può sopportare una ristrutturazione. Secondo il progetto realizzato per noi dallo studio ‘Aceti/Magistretti’, l’attuale ‘Giuseppe Meazza’ potrebbe essere completamente ristrutturato in tutte le sue parti. Dal primo al secondo anello, passando per lo sfilamento del terzo e per la realizzazione, al suo posto, di una galleria panoramica che potrebbe essere utilizzata per la realizzazione di suite, ristoranti, campi da squash. Ristrutturando lo stadio i costi sarebbero tra l’altro la metà di quelli preventivati. La vicenda è ovviamente diventata una questione politica e …”
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