In casa Lazio il caso tamponi è sempre vivo. Il dirigente ASL Di Rosa si è espresso sulla presenza di Immobile in Lazio-Torino, mettendo nei guai Lotito
La Lazio è reduce dall’eliminazione in Champions League contro il Bayern Monaco. Mercoledì si è giocata la gara di ritorno, terminata 2 a 1 per i bavaresi che erano forti del vantaggio dell’andata vinta 4 a 1 all’Olimpico. Domenica per la squadra di Simone Inzaghi ci sarà l’Udinese, match importante dal punto di vista della classifica per la corsa al quarto posto.
Nel frattempo in casa biancoceleste è il caso tamponi a tenere banco. E’ la partita del 1 novembre contro il Torino a far discutere, in cui la società avrebbe convocato alcuni giocatori risultati poi positivi al Covid. In particolare c’è il nome di Immobile su tutti, che proprio in quell’occasione segnò la rete del momentaneo 3 a 3, prima del 4 a 3 di Caicedo. La ASL sembrava aver dato l’ok per la partenza del numero 17 della Lazio, ma ora il dirigente Di Rosa ha rivelato importanti novità sul caso.
Leggi anche – Lazio e Atalanta, perché l’uscita dalla Champions è comunque un successo
Lazio, il dirigente ASL sul caso tamponi e Immobile
Enrico Di Rosa è stato chiamato come possibile testimone sul caso dei tamponi della Lazio. Il dirigente della Asl Roma 1 ha lasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, in cui ha voluto chiarire la sua posizione riguardo la presenza di Immobile in quel Torino-Lazio.
Queste le sue parole: “Io non ho mai dato nessuna autorizzazione, non so come mai vengo chiamato in causa. Io faccio parte della Asl Roma 1, mentre la Lazio in quella di Roma 4. Non ho mai ricevuto alcuna documentazione su Ciro Immobile”. Intanto si attende venerdì 26 marzo, data in cui ci sarà il processo sul caso tamponi. Non è escluso che Lotito spinga per far ascoltare Di Rosa dal Tribunale federale.