Quarti di finale in Champions League senza Messi e Cristiano Ronaldo. Tutte le stelle ancora in campo, a partire da Haaland e Mbappé
I quarti di finale di Champions League sembrano scandire l’inizio di una nuova era nel calcio mondiale. Non sono il campo di battaglia di Messi e Cristiano Ronaldo, ma di Mbappé, Haaland, Salah e De Bruyne.
Volendo scegliere una star rappresentativa per ogni squadra rimasta ancora in corsa, il primo nome è inevitabilmente quello di Haaland che in carriera ha segnato 20 gol in 14 partite di Champions. Il bomber del Borussia Dortmund, capocannoniere di questa edizione finora, è il più veloce ad aver raggiunto le venti reti nella manifestazione. E’ il primo, peraltro, ad esserci riuscito prima di aver compiuto 21 anni.
Questa edizione della Champions League è segnata da due luminose stelle francesi. Iniziamo da Karim Benzema che nel ritorno degli ottavi contro l’Atalanta è diventato il quinto giocatore ad aver segnato almeno 70 gol in Champions League. Ci è arrivato in 126 presenze. Solo Raul, leggendario attaccante del Real Madrid, ne ha disputate di più prima di toccare questo traguardo (139).
Benzema ha segnato i suoi primi 12 gol in Champions con la maglia del Lione e gli ultimi 58 per il Real Madrid. Si è preso anche la soddisfazione di eguagliare la serie record di Messi e dello stesso Raul, gli unici ad essere andati a segno almeno una volta in Champions League per 17 anni solari consecutivi.
Benzema rappresenta il presente, il futuro del calcio francese e mondiale gioca nel PSG. Con un gol segnato in media ogni mezz’ora nella doppia sfida contro il Barcellona, Kylian Mbappé si è preso il centro della scena. Prima della sesta giornata nel girone, non segnava da un anno in Champions League. Ma non ha certo dimenticato come si fa.
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In Champions continua a brillare Mohamed Salah, portafortuna del Liverpool di Klopp in crisi in Premier League. Quando ha segnato lui in Champions, i Reds non hanno mai perso. Determinante, poi, la visione di Kevin De Bruyne per permettere a Guardiola di realizzare al Manchester City la visione di una squadra super-offensiva senza centravanti di ruolo.
Guardiola non può fare a meno del belga, Flick al Bayern Monaco non può rinunciare a Robert Lewandowski, Giocatore dell’Anno per la UEFA che viaggia a più di un gol di media a partita.
A suo modo è imprescindibile anche Timo Werner nell’attacco del Chelsea, a maggior ragione dopo l’arrivo di Thomas Tuchel.
Infine il Porto, unica squadra rimasta a non giocare in uno dei primi cinque campionati europei, ha finalmente esaltato il valore di Sergio Oliveira. La mezzala, dopo nove anni di prestiti in cui riuscì ad attirare l’attenzione anche dell’attuale tecnico della Roma Paulo Fonseca, ha segnato una doppietta decisiva alla Juventus. E’ il capocannoniere della squadra di Conceiçao che, oggi, non può fare a meno di lui per sognare in grande.
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