La Lazio rischia una penalizzazione in classifica per il caso tamponi: la Procura Federale ha aperto un processo. I possibili scenari e le prime testimonianze.
Non è ancora chiuso il caso tamponi che aveva coinvolto la Lazio. La vicenda è molto delicata e rischia di avere pesanti conseguenze sulla stagione dei biancocelesti. Come riportato dal “Corriere della Sera”, la Procura Federale ha avviato un processo sportivo sulle presunte violazioni del protocollo anti-Covid.
La società di Lotito è indagata per aver convocato alcuni giocatori positivi, teoricamente autorizzati dall’ASL, e scesi in campo nella partita del 1 novembre con il Torino. Al centro della questione ci sono gli esiti discordanti dei test effettuati nel famoso laboratorio di Avellino.
Secondo le prime indiscrezioni, se venissero confermate le irregolarità, la squadra di Inzaghi potrebbe andare incontro a una pesante penalizzazione in classifica. Meno probabile una sola ammenda economica o addirittura una punizione severissima che comporterebbe alla retrocessione automatica.
In attesa della sentenza, iniziano ad arrivare le prime voci intorno a questa vicenda. In particolare è apparso preoccupato Gian Michele Gentile, l’avvocato della Lazio, che ha lanciato l’allarme: “Non è un processo minore per un paio di giornate di squalifica: ha implicazioni importantissime, vale Calciopoli o il Calcioscommesse”.
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La Lazio trema e potrebbe uscire definitivamente dalla corsa Champions League. In parallelo con le ultime partite di campionato, la società di Lotito dovrà affrontare il processo per il caso tamponi. Non sarà un discorso rapido come sostiene subito la Procura Federale della FIGC guidata da Giuseppe Chiné: “E’ una vicenda delicata, non si risolverà in un’ora e neanche in un giorno”.
Il punto focale, secondo l’avvocato biancoceleste, è molto chiaro: “Il problema principale è giuridico. La Procura ritiene che debba essere la società a comunicare i positivi all’ASL, mentre noi crediamo il contrario. E’ il laboratorio dove si effettuano le analisi a dover avvertire le autorità sanitarie”.
In tarda mattinata, dopo l’udienza odierna, il Tribunale federale nazionale della Figc ha deciso di posticipare l’inizio del processo. La prima discussione in aula è stata programmata venerdì 26 marzo a partire dalle ore 11. Cambia la data, ma non i rischi per la Lazio.
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