Raul Jimenez è tornato ad allenarsi e utilizza una protezione alla testa, simile a quella di Petr Cech: i Wolves preparano il rientro del calciatore.
Quel tremendo 29 novembre Raul Jimenez difficilmente potrà dimenticarlo. L’attaccante del Wolverhampton si scontrò con David Luiz in un contrasto aereo, ma cadde sul prato e sbatté il capo, provocando un trauma cranico. La situazione era decisamente grave, tant’è che è intervenuto immediatamente lo staff sanitario in campo ed è stato portato in ospedale. Ha subito un’operazione ed è stato tanto tempo a riposo, sotto attenta osservazione.
Attualmente, il calciatore sta proseguendo la fase di riabilitazione. Il centravanti messicano si allena con i compagni e tenta di recuperare quanto prima la condizione fisica – ma sopratutto mentale – per ritornare a giocare una partita ufficiale. Raul Jimenez sta intensificando i suoi allenamenti e nel frattempo utilizza una particolare fascia protettiva alla testa, ideata dallo staff medico degli Wolves.
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Secondo quanto riportato dal Mirror, il Wolverhampton vorrebbe chiedere una deroga alla Premier League per far indossare all’attaccante la protezione anche nelle competizioni ufficiali. L’Inghilterra non è certo nuova a questo tipo di copricapo. Infatti, il portiere Petr Cech ha reso celebre il suo caschetto protettivo, utilizzato dopo il terribile infortunio alla testa del 2006. Anche l’estremo difensore del Chelsea in quell’occasione subì una frattura al cranio e un intervento. La sua carriera era a forte rischio, ma riuscì a tornare dopo quasi 100 giorni, diventando tra i migliori portieri al mondo. Da allora, il caschetto è diventato un’icona per Cech, senza il quale non avrebbe più potuto giocare.
Per Raul Jimenez, non si tratterà di un elmetto, bensì di una fascia. Come ha spiegato Nuno Espirito, l’allenatore del Wolves, l’oggetto di protezione è molto diverso da quello indossato dal calciatore ceco: “E’ molto più avanzato, è incredibile i passi da giganti che ha fatto la tecnologia. Jimenez si sente a suo agio con questa benda, previene qualsiasi contatto con il cranio“. L’obiettivo della società è quello di preparare il proprio attaccante al rientro graduale in campo, magari per l’ultima partita della stagione, quando sarà possibile aprire gli stadi al pubblico.
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