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Calcio

Francesco Totti al Corsera: “Lo sputo e il calcio a Balotelli le cose peggiori”

Francesco Totti, storico capitano della Roma, parla del suo passato ma anche del suo futuro, di quello che vorrebbe fare ora che è un uomo mediatico a 360°

Francesco Totti, venticinque stagioni e 687 presenze complessive nmella Roma (Getty Images)

Francesco Totti da grande farà l’influencer. Termine che magari gli piace poco. Ma è un dato di fatto. Da quando ha lasciato la sua carriera agonistica ha pubblicato un libro di grande successo come la sua biografia “Un Capitano”, scritta con Paolo Condò.

Totti, campione anche dopo

Poi ha partecipato a un game show, un esperimento mediatico molto interessante: in “Celebrity Hunted” doveva giocare a nascondino con altri vip tra decine di specialisti che gli davano la caccia. Il capitano fu catturato ma la sua partecipazione fu spassosa.

Ora ecco una docufiction a puntate prodotta da Sky per Sky Atlantic:

“Speravo de morì prima”. Prima puntata il 19 marzo. Tanti grandi attori: nei suoi panni Pietro Castellitto, attore trentenne figlio di Sergio Castellitto e di Margaret Mazzantini. Con Gianmarco Tognazzi nei panni di Luciano Spalletti e la grande Monica Guerritore che interpreterà la madre del campione.

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I rimpianti

Totti era e resta un fenomeno mediatico di prima grandezza. Tra comparsate, visite, partecipazioni, campagne promozionali e pubblicità. Un uomo che ha imparato molto bene a gestire la sua immagine e che si rende conto anche degli errori commessi. In una lunga intervista che sarà pubblicata domani sul Corriere della Sera, Totti ha parlato anche di rimpianti e pentimenti.

Il rimpianto è il modo in cui ha chiuso con il calcio. Avrebbe voluto farlo in tempi e modi – forse – diversi: “Sapevo che prima o poi avrei dovuto smettere e quando si arriva a una certa età bisogna essere realisti. Perché a 40 anni è pure difficile arrivare e continuare a giocare al livello giusto. Ma una soluzione si poteva trovare, insieme. Avrei voluto smettere in un altro momento. Avrei voluto essere io a prendere la decisione”.

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I pentimenti

Il n.10 ha rivelato di essere pentito di poche cose: “Lo sputo a Poulsen e il calcione che ho dato a Balotelli, sono state le cose più brutte che potessi fare. Cose che non mi appartengono, cose non da me. E sono sincero, ancora oggi quando ci penso e mi rivedo in quelle immagini non riesco a capacitarmi di come abbia potuto compiere dei gesti simili”.

Totti parla di un calcio che sta cambiando, per lo più in peggio: “I social sta rendendo tutti i calciatori più individualisti, stanno sbarellando. Ma il problema è più generale: stanno sparendo i campioni. Ci sono meno campioni e più giocatori costruiti”.

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Lo sputo a Poulsen

Lo sputo a Poulsen risale al 14 giugno del 2006, campionati europei. É  l’Italia di Trapattoni. E la cura che il difensore danese riserva a Totti è quella pesante. Provocazioni e calci. Totti reagisce male e lo colpisce con uno sputo che non sfugge alle telecamere e diventa oggetto di dibattito. Quasi un incidente diplomatico per l’Italia. Totti sarà squalificato per tre giornate e da quel momento questo diventerà uno dei pochi argomenti capace di metterlo in grande imbarazzo: “Me ne vergogno talmente tanto da averlo completamente rimosso” scriverà nella sua biografia.

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Il calcio a Balotelli

Il calcio a Balotelli risale invece alla finale di Coppa Italia tra Roma e Inter del 5 maggio 2010. Minuti finali, la Roma è sotto e Totti rincorre sul fondo del campo Balotelli che sta trattenendo il pallone colpendolo con un gran calcio. Viene espulso e squalificato per quattro gare. Balotelli non la prende bene: ma poi i due si spiegano e arriveranno anche a scherzarci sopra.

Totti ricorda quell’episodio così: “Erano volate parole, insulti, un paio mi anno davvero ferito. E ho perso la testa. L’ho inseguito non per colpirlo ma per farli male. Non ho nemmeno visto la palla. Poi mi sono girato e me ne sono andato, non ho nemmeno aspettato il cartellino rosso. Poi le cose sono cambiate”.

Di quell’episodio Balotelli disse… “Aveva altri problemi che non erano né Balotelli e nemmeno l’Inter.  Io non ce l’avevo con lui e forse lui non ce l’aveva con me. L’anno dopo l’ho abbracciato. Non c’era nemmeno bisogno che mi chiedesse scusa. Io l’ho capito perfettamente…”

L’espulsione di Totti dopo il calcione a Balotelli

Stefano Benzi

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