Atletico-Real può cambiare la Liga. La storia e le origini della rivalità, le grandi sfide di coppa, i confronti fra Zidane e Simeone
Il derby di Madrid non è una partita come le altre. Atletico-Real mette di fronte gli Indios e i Blancos. I Colchoneros, i materassai, contro gli eredi contemporanei dei Galacticos. Come raccontava un tifoso alla rivista britannica Four FourTwo nel 2014, “il Real Madrid è Disney, mentre l’Atletico è una questione di emozioni”. Anche la geografia degli stadi storici testimonia la distanza fra le identità dei club. La casa del Real, oggi in ristrutturazione, sorge lungo il Paseo de la Castellana, in una delle zone più chic di Madrid. E non potrebbe essere altrimenti, per un club che nel suo museo si vanta di essere, “senza cliché (…), la squadra più forte di tutti i tempi“. L’Atletico ha invece giocato a lungo al Vicente Calderon, affacciato sul Paseo de los Melancolics, il viale dei malinconici.
Atletico-Real esalta le differenze che fanno parte della storia e delle origini dei due club. Il Real, che così si chiama solo dal 1920, è nato per volontà di professori universitari e studenti dell’Institución Libre de Enseñanza. Molti avevano studiato a Oxford o Cambridge. L’Atletico, invece, è una divisione dell’Athletic Club di Bilbao e diventa presto la squadra dei quartieri operai di Cuatro Caminos e Tetuan.
Le cinque finali di Copa del Rey e le due di Champions League hanno alimentato la rivalità. Nella coppa naziona, quattro dei derby di Madrid in finale li ha vinti l’Atletico (1960, 1961, 1992, 2013). Il Real si è imposto solo nel 1975. Le merengues hanno anche battuto i Colchoneros anche nella doppia finale della Copa de la Liga 1985. In due occasioni, Atletico-Real ha assegnato la Supercoppa di Spagna. Successo dei Rojiblancos nel 2014 (doppia finale, decisivo l’1-0 al ritorno al Vicente Calderon), 4-1 ai rigori del Real nella sfida secca della stagione 2019-20 a Jeddah, in Arabia Saudita.
In Europa, oltre alle due finali di Champions del 2014 e del 2016, Real-Atletico si sono incontrate anche in altre occasioni. Il Real ha eliminato l’Atletico solo dopo il playoff in campo neutro, a Saragozza, nella semifinale di Coppa Campioni 1958–59. Si è ripetuto in Champions nei quarti del 2015 e nella semifinale del 2017. Dopo la tripletta dell’andata di Cristiano Ronaldo, al Vicente Calderon finisce 2-1 per l’Atletico, comunque eliminato. E’ l’ultima partita europea nello storico stadio dei Colchoneros.
L’Atletico può comunque vantare un successo in rimonta per 4-2 nel primo derby di Madrid nella Supercoppa UEFA, datato 2018.
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Il big match della Liga, scontro diretto che potrebbe chiudere o clamorosamente riaprire la corsa al titolo, rimette di fronte Diego Simeone e Zinedine Zidane. Con una vittoria, il “Cholo” diventerebbe l’allenatore con più successi nella storia del club, senza più ex aequo. Arriverebbe a 309 vittore, in 513 partite, superando una leggenda dell’Atletico e del calcio spagnolo come Luis Aragonés.
La sua storia all’Atletico è iniziata a dicembre del 2011. Era passato un mese dal 4-1 del Real di Mourinho nel derby. La netta vittoria sulla squadra di Manzano si chiude con uno striscione, che aggiunge al danno la beffa per i Colchoneros: “Cercasi avversario all’altezza per un derby decoroso”. Simeone inizierà a invertire la rotta con la sua prima vittoria sul Real, nella finale di Copa del Rey 2013: è il primo trionfo dell’Atletico nel derby dopo 14 anni.
L’andamento recente premia Zidane. Il Real è l’unica squadra della Liga che non abbia mai perso al Wanda Metropolitano, il nuovo stadio dell’Atletico. I Colchoneros non vincono un derby da nove partite in tutte le competizioni e non segnano al Real da 335 minuti. L’ultimo gol resta quello di Griezmann a febbraio del 2019.
Zidane potrebbe diventare il secondo tecnico del Real Madrid imbattuto nei primi quattro derby giocati in trasferta nella Liga dopo Luis Molowny nel 1986. Quell’anno si è chiusa la sua carriera da allenatore dell’ex centrocampista della nazionale che sulla panchina del Real ha vinto due campionati, due Coppe Uefa consecutive e la Coppa della Liga 1984-1985.
Il francese è l’allenatore che Simeone non vorrebbe incontrare. Ha vinto il 12,5% negli scontri diretti in campionato, la sua percentuale di vittorie più bassa contro un singolo allenatore tra i rivali che ha affrontato almeno quattro volte. Dalla sua, quest’anno, ha il jolly Luis Suarez che ha segnato nove gol in 12 partite contro il Real nella Liga. Dal suo debutto nel campionato spagnolo, nel 2014-15, nessuno ha fatto meglio nella Liga.
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