La Juventus di Pirlo ha un problema in attacco. Produce poche azioni offensive rispetto ai rivali, nonostante Cristiano Ronaldo. I numeri
Il problema della Juventus di Andrea Pirlo riguarda l’attacco. La presenza di Cristiano Ronaldo, che ha eguagliato il record di marcature all-time di Pelé non basta ai bianconeri.
La Juve è terza con 49 punti, sette in meno dell’Inter e quattro in meno del Milan. Ma entrambe le squadre risultano più pericolose della Juventus. Vediamo i numeri.
Milan e Inter sono rispettivamente la terza e la quarta squadra per tiri in porta in campionato. Ne hanno effettuati rispettivamente 172 e 171. La Juve invece è solo sesta, con 161 conclusioni nello specchio.
Anche guardando le azioni d’attacco a partita, i dati forniti dalla Lega Serie A confermano come la Juve sia meno performante dal punto di vista offensivo rispetto alle avversarie.
Il numero di attacchi a partita può essere un buon indice della pericolosità e del potenziale successo di una squadra. Anche in Italia, infatti, sta pagando sempre di più il gioco offensivo.
Certo, come dimostra la classifica, la quantità non è sempre sinonimo di qualità o di precisione. Però il dato sugli attacchi consente un interessante sguardo di insieme sulla Serie A.
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Juventus, problema in attacco: i numeri
La media delle azioni d’attacco completate a partita evidenzia le diverse scuole di pensiero in Serie A. Non stupisce che al primo posto ci sia l’Atalanta di Gasperini, l’unica con oltre 40 attacchi a partita. Il tecnico ha spinto Ilicic e soprattutto Muriel a un livello di efficienza offensiva difficilmente migliorabile. Il colombiano può puntare a battere il suo primato personale di gol, i 18 dello scorso anno.
L’attacco non è un problema per l’Inter (38,02 azioni di media), che può contare sulla coppia da record Lukaku-Lautaro. Lo è in termini di qualità della resa per il Napoli, troppo fragile e discontinuo, e per la Roma che ha fallito tutte le occasioni per il salto di qualità contro le grandi.
La Juve, al contrario, ha più difficoltà a completare le azioni d’attacco. Infatti, la squadra di Pirlo non va oltre una media di 35,5 a partite. Questo valore risulta più basso anche di quelli raggiunti da squadre che occupano posizioni meno nobili della classifica come il Sassuolo (37) e addirittura la Fiorentina (35.52).
Nemmeno un catalizzatore come Cristiano Ronaldo basta da solo a trasformare la produzione offensiva della squadra. Certo, è vero che il portoghese ha completato il 3-0 contro lo Spezia diventando il primo giocatore a segnare almeno 20 gol in ciascuna delle ultime 12 stagioni nei top-5 campionati europei. Ma i bianconeri rimangono meno pericolosi dei rivali in attacco. E non è solo una questione di statistica.
Serie A, attacchi medi a partita: la classifica
Atalanta 41,52
Inter 38,2
Napoli 37,75
Roma 37,24
Milan 37,08
Sassuolo 37
Fiorentina 35,52
Juve 35,5
Bologna 35,16
Lazio 34,96
Verona 34,76
Torino 34,56
Udinese 33,28
Sampdoria 33,12
Spezia 33,08
Cagliari 33,08
Parma 31,25
Benevento 31,02
Genoa 30,84
Crotone 30,8