Manchester City, Guardiola inventa il tiki-taka 2.0: lo studio

Il Manchester City di Guardiola sta reinventando il tiki-taka, come dimostra l’ultimo rapporto dell’osservatorio calcistico del CIES

Manchester City, Guardiola inventa il tiki-taka 2.0: lo studio
Manchester City, Guardiola inventa il tiki-taka 2.0: lo studio

Il Manchester City sta scrivendo la storia della Premier League. Con il 2-1 sul West Ham, Pep Guardiola ha raggiunto le 200 vittorie su 273 panchine nella sua gestione dei Citizens. Nessun allenatore aveva mai toccato i 200 successi in Premier League dopo così poche partite.

In campionato il Manchester City non perde punti dal 15 dicembre, e non subisce sconfitte dallo scorso 15 novembre. Il pareggio di Michail Antonio nell’ultima sfida è a suo modo storico.

E’ infatti il primo gol che la squadra di Guardiola ha incassato su azione all’Etihad in Premier League dal tiro dalla distanza di James Maddison del Leicester. Era il 27 settembre 2020. Se dovesse vincere o pareggiare contro il Wolves martedì, Guardiola eguaglierà la sua serie record di 28 partite senza sconfitte in Premier League, traguardo già raggiunto nel dicembre del 2017.

Nella grande stagione del Manchester City, c’è anche una particolare innovazione tattica. Il nuovo tiki-taka di Guardiola stupisce. Il tecnico ha abituato gli appassionati di calcio alla costante evoluzione delle sue idee. Ha allargato gli orizzonti, scegliendo ad esempio un’icona della pallanuoto come Manuel Estiarte come suo collaboratore. Segno che la sua ricerca di soluzioni non si ferma alla storia delle idee del calcio.

Chissà se Guardiola avrà guardato anche al rugby. Il Manchester City, infatti, sta reinventando il tiki-taka, ovvero il possesso palla orientato e insistito che permette di guadagnare campo attraverso la rete di passaggi stretti.

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Manchester City, Guardiola nella storia: lo studio sul tiki-taka

Secondo uno studio dell’osservatorio calcistico del CIES, nessuna squadra in Europa ha una percentuale più alta di passaggi all’indietro del Manchester City. La squadra di Guardiola raggiunge un sorprendente 41,6%. I Citizens passano all’indietro per andare avanti. Evidentemente, nel loro caso, funziona.

Il tiki-taka, sostiene lo studio del CIES, è una prerogativa importante ma non esclusiva delle squadre dei cinque grandi campionati europei. Infatti, nelle prime dieci posizioni della classifica, che considera tutti i campionati di prima divisione, ci sono sei squadre del cosiddetto Big 5. Si tratta di Chelsea (4°), Arsenal (5°), Sassuolo (7°), Barcelona (8°), Paris St-Germain (9°) e Real Madrid (10°).

Stupisce però la presenza sul podio di due squadre come lo Shakhtar Donetsk e la Lokomotiv Mosca. Anche se gli ucraini, prossimi avversari della Roma in Europa League, hanno da tempo sviluppato un calcio di ispirazione brasiliana con intenso ricorso a quello che identifichiamo come tiki-taka. Il ferencvaros, sesto, completa la top-10.

Per tiki-taka ormai si indica, almeno nel senso comune, il gioco di passaggi genericamente inteso. Anche se è in effetti una semplificazione rispetto allo spirito del concetto, spiegato dallo stesso Guardiola. Il tiki-taka non è semplice possesso orizzontale, ma vuol dire sviluppare una rete di passaggi che permettono ai giocatori di posizionarsi nella transizione e intanto di avanzare facendo correre il pallone. Un modo per controllare il ritmo, il tempo e lo spazio.

Dallo studio del CIES emerge un elemento chiaro. Il gioco di passaggi è sempre più importante e utilizzato man mano che aumenta la competitività del campionato. In percentuale, infatti, i passaggi all’indietro la fanno da padrone nella Premier League inglese (36.5%). La percentuale più bassa di ricorso al tiki-taka invece si registra nella Bundesliga austriaca (29.6%).

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