L’arresto di Josep Bartomeu ha scosso il mondo legato al Barcellona: così la polizia ha evitato il rischio di cancellare prove all’interno degli uffici del club.
Questa mattina, il mondo Barça è stato travolto dagli arresti dell’ex presidente Josep Bartomeu e di Grau, Masferrer e Gómez Ponti. Alcuni membri del management del club sono in stato di fermo, con l’accusa di aver tentato di screditare alcuni calciatori della Prima Squadra come Piqué e Messi. Di recente, proprio l’argentino avrebbe querelato alcune figure dirigenziali – tra cui l’ex numero uno – per aver violato la privacy del suo contratto.
Secondo quanto afferma la stazione radio catalana Cadena Ser, i dirigenti della società blaugrana avrebbero avuto contatti con un’azienda per creare contenuti diffamatori ad hoc contro i tesserati da colpire. Il media spagnolo stima che i presunti colpevoli abbiano pagato questi servizi sei volte di più rispetto alle normali tariffe. Al momento, la polizia starebbe lavorando per fare chiarezza sullo scandalo che ha colpito il Barcellona. E dalla Spagna, arrivano alcune indiscrezioni sull’operazione delle forze dell’ordine.
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Barcellona, la polizia blocca i sistemi informatici del club
Quando sono state effettuate le perquisizioni negli uffici del Barcellona, la polizia avrebbe interrotto il sistema VPN per evitare connessioni da remoto. Secondo quanto sostiene Cadena Ser, in questo modo i Mossos – il corpo di polizia della Catalogna – hanno potuto preservare l’integrità di tutti i documenti e i file. Dunque, nessun operatore dall’esterno ha potuto cancellare o manipolare eventuali prove nascoste nelle reti informatiche degli uffici del Camp Nou, dove si trova la dirigenza.
Le indagini proseguiranno nelle prossime ore, ma il club catalano ha già fatto sapere di voler collaborare con le autorità. “Massimo rispetto per la giustizia e piena collaborazione con la polizia” ha dichiarato il Barcellona condividendo un comunicato ufficiale.