Darmian è il jolly di Conte per l’Inter. La sua partita contro il Genoa spiega perché il tecnico punta su di lui come vice-Hakimi
Antonio Conte ha individuato in Matteo Darmian l’ideale vice-Hakimi. L’esterno nerazzurro ha dimostrato di sapersi far trovare pronto al momento giusto. Ha accettato il suo ruolo di riserva senza fare polemiche. Contro il Genoa, ha dimostrato di essere uno di quegli elementi da cui si misura la forza della rosa di una squadra.
Al di là del gol, la sua prestazione a San Siro contro il Genoa è interessante da più punti di vista. Come rivelano i dati Sofascore, ha completato 27 dei 29 passaggi tentati e toccato complessivamente 49 palloni.
Notevole anche l’accuratezza nei passaggi lunghi di Darmian durante Inter-Genoa: cinque andati buon fine su cinque. Un valore aggiunto per una squadra che utilizza anche questa possibilità per superare velocemente le linee di pressing avversarie.
E’ andato al tiro tre volte: in una ha centrato lo specchio della porta, segnando la rete del 2-0, nelle altre due no. Il terzino dell’Inter non ha voluto dire, però, cosa gli abbia detto Eriksen nell’esultanza per la rete che ha messo definitivamente in discesa la partita.
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Inter, la partita di Darmian: la tattica
Darmian si è rivelato utile in entrambe le fasi, con la palla e senza. Ha completato due dribbling e vinto sette dei dieci duelli con la palla a terra. ha guadagnato una punizione e ne ha provocate tre. Ha aiutato l’Inter a mantenere la porta inviolata con quattro contrasti e tre rinvii.
Darmian ha giocato in maniera molto disciplinata sulla fascia destra. Ha coperto tutto il campo, box to box, da area ad area, garantendo ampiezza al gioco e copertura in fase difensiva. Non si è accentrato negli spazi di mezzo, non ha scambiato le posizioni con Barella come spesso fa Hakimi.
Però è interessante il confronto tra la sua partita contro il Genoa e quella dell’ex Borussia Dortmund contro il Milan. Condizioni e avversari sono evidentemente diversi, ma è curioso come entrambi chiudano con 49 palloni toccati in 90 minuti.
E soprattutto con un modo di occupare il campo non così diverso, eccezion fatta appunto per gli scambi tra Hakimi e Barella in posizione leggermente più accentrata.
Dunque, se non c’è Hakimi ma gioca Darmian, l’Inter non deve adattare la circolazione del pallone né i movimenti dei giocatori nelle transizioni. Una sicurezza in più nella corsa per lo scudetto.