Fernando Hierro, ex bandiera del Real Madrid, ha ricordato le sue grandi sfide contro Milan, Inter, Juve. Con un messaggio per l’Atalanta
Fernando Hierro, leggenda del Real Madrid, ha scaldato la vigilia degli ottavi di finale contro l’Atalanta. In un’intervista al quotidiano spagnolo AS ha ricordato le grandi sfide contro le italiane che ha vissuto da giocatore, con un messaggio chiaro. “Quelli sì che erano squadroni” ha detto l’ex difensore delle merengues, nominato in extremis ct della Spagna agli ultimi mondiali.
L’Atalanta, alla seconda partecipazione in Champions League, si prepara con fiducia ad affrontare i 13 volte campioni d’Europa, usciti sempre negli ottavi nelle ultime due stagioni. I nerazzurri si sono qualificati al secondo posto nel gruppo D dietro il Liverpool, il Real è passato come prima nel gruppo B nonostante i due punti conquistati nelle prime due giornate.
La squadra di Gasperini incrocia per la prima volta il Real in otto campagne nelle competizioni europee. Il Real, primatista di partecipazioni nella fase a gironi di Champions, 25 senza mai essere eliminato al primo turno, ha vinto dieci delle ultime undici partite contro squadre italiane nella manifestazione.
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Real Madrid verso l’Atalanta, l’attacco di Hierro
A Fernando Hierro giocare contro avversarie di serie A è sempre piaciuto. “Mi motivava, allora si parlava tanto delle formazioni italiane per la preparazione atletica, la mentalità vincente, la tattica. Su questi concetti erano molto avanti” ha ricordato l’ex difensore del Real.
Ne ha affrontate quindici, di queste sfide, sulle 103 partite giocate nelle competizioni UEFA. Ha affrontato cinque volte la Juve, e proprio contro i bianconeri ha disputato la sua ultima partita nelle coppe, la semifinale di ritorno del maggio 2003 al Delle Alpi. Ha giocato tre volte contro la Roma, due contro il Torino e la Lazio, una contro l’Inter.
Allora, ha detto, “le squadre italiane comandavano in Europa. Erano davvero degli squadroni, ti complicavano la vita in un modo o nell’altro. Oggi l’Atalanta, con tutto il rispetto, gioca un calcio offensivo, è una squadra meravigliosa. Ma negli anni Novanta erano ben altre le squadre italiane che dovevamo battere. Per questo, il Real deve avere fiducia nelle sue possibilità“.