AIA, finisce l’era Marcello Nicchi: Alfredo Trentalange è il nuovo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. Battuto il suo ex collega ai voti
Marcello Nicchi non è più il presidente dell’AIA. Al suo posto è stato eletto Alfredo Trentalange. Il nativo di Torino succede al classe 1953. Ha vinto per 193 voti contro i 125 di Nicchi. Quest’ultimo era in carica da ben tre mandati consecutivi (si era ricandidato appunto per il quarto). Solamente due le schede bianche. L’Assemblea generale ha deciso il nuovo presidente. Ha arbitrato in Serie A dal 1989 al 2003. E’ stato anche un fischietto internazionale (ha diretto partite di Champions League e di nazionali).
Per un anno (2004-05) è stato anche vicecommissario alla CAN C e componente del Comitato Nazionale dell’AIA. Dal 2009 al 2020 è stato Responsabile del Settore Tecnico. Ha ricoperto anche il ruolo di osservatore degli arbitri UEFA. Dal 2012 al 2016 fa parte della Commissione Arbitrale FIFA.
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AIA, Trentalange nuovo Presidente: “Chiamatemi Alfredo“
Alfredo Trentalange è stato eletto Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. pic.twitter.com/NKhaTJHZRK
— A.I.A. (@AIA_it) February 14, 2021
Queste le prime parole di Trentalange come nuovo Presidente: “Prima di tutto intendo ringraziare tutti coloro che mi hanno votato e che hanno fatto in modo di eleggermi. Un ringraziamento speciale va a Marcello Nicchi. Mi ha insegnato molte più cose rispetto a quelle che ci siamo detti. Glielo devo per tutto quello che lui ha fatto e ha dato a questa associazione. Resterà per sempre nel mio cuore. Mi ha aiutato tantissimo. Da oggi dobbiamo provare a fare squadra. Voglio rivolgere un messaggio a tutti i membri di questa fantastica associazione.
Dovete chiamarmi “Presidente” solo nel caso in cui dovessero esserci problemi, altrimenti chiamatemi Alfredo. Abbiamo il dovere di confrontarci e di condividere come un vero team. Siamo dei modelli per i più giovani. Il nostro compito è quello di insegnare a loro ciò che noi abbiamo imparato dagli altri. Non è difficile, insieme ce la faremo. Siamo come degli alberi: possiamo perdere le foglie, ma le radici restano. Le idee possono essere cambiate, basta che i principi rimangano gli stessi”