É sempre difficile prevedere un grande futuro a ragazzi molto giovani ma c’è chi come Urbanski è sempre in grado di stupire e catturare l’attenzione
Non è sicuramente il passaggio di calciomercato per il quale si è sprecato più inchiostro. A parte qualche breve di mercato sul web l’arrivo di Italia di Kacpar Urbanski è passato quasi inosservato. Vale invece la pena spendere qualche parola in più su questo giocatore che è davvero molto, molto interessante.
Kacpar Urbanski ha 16 anni e si è trasferito poco prima della chiusura del mercato al Bologna, su incessante richiesta di Sinisa Mihajlovic che segue il ragazzo già da diverso tempo. Urbanski è un ottimo talento, un ragazzo di grandi potenzialità cresciuto nel Lechia Gdansk, la squadra di Danzica per la quale il ragazzo ha sempre fatto il tifo. É il più giovane esordiente nell’Ekstraklasa, il massimo campionato polacco: aveva 15 anni 3 mesi e 14 giorni quando è sceso in campo per la prima volta tra i professionisti nel match contro il Raków Częstochowa. Novi minuti in campo.
Ma tanto è bastato per metterlo all’attenzione degli agenti di mezza Europa anche se di Urbanski quello che si è visto sono le qualità sul campo, con le giovanili del Lechia.
É un trequartista offensivo, un giocatore di straordinario talento, magari ancora un po’ leggerino ma veloce, elegantissimo, con un controllo di palla sontuoso e un talento potenzialmente straordinario.
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Urbanski in Polonia vanta anche un altro dato significativo: è partito dal primo minuto nel match contro il Piast Gliwice (vinta dal Lechia 1-0): 15 anni e 161 giorni. Non è un primato, quello è detenuto da Janusz Sroka che nel 1969 fece il suo debutto all’età di 15 e 57 giorni.
Urbański ha trascorso 59 minuti in campo. Un 88% di efficacia nei passaggi, 21 su 24 riusciti, otto duelli vinti su 18, sei tackle vinti e tre palle recuperate. Due conclusioni a rete, una delle quali ha costretto a un intervento impegnativo il portiere avversario Frantiszek Plach. I compagni di squadra lo chiamano “dolny”, un nomignolo affettuoso che si dà al piccoletto della compagnia.
Il difensore croatio del Lechia Malocz lo presenta così: “É un talento straordinario, non si discute. Io alla sua età giocavo con i ragazzi di 15 anni. Ho esordito molto più tardi. Lui ha voglia, determinazione, un grande talento e una famiglia molto solida alle spalle. Gli auguriamo il meglio. In campo lo abbiamo sempre protetto, prima della sua gara da titolare gli ho detto ‘tu fai quello che sai e stai tranquillo, se sbagli è colpa nostra’. Ma sono convinto che farà molto bene anche a Bologna. Troverà compagni pronti a farlo crescere”.
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Molto divertente il regalo con cui i compagni del Lechia lo hanno salutato augurandogli in bocca al lupo. Due manubri da un chilo: “Devi mettere muscoli in Italia” gli hanno detto. E un bidone di vernice. Omaggio di uno sponsor: perché pare che una delle passioni del giovane Kacpar siano i graffiti. Kacpar è in Italia con la famiglia al completo: papà, mamma e il fratellino Dominik.
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