Juve-Roma, analisi tattica. I giallorossi chiudono con 14 tiri a tre, Arthur detta i tempi di gioco nel centrocampo della Juve. Prezioso anche Rabiot, che non sbaglia un passaggio
Oltre a Cristiano Ronaldo, c’è un altro giocatore che spicca per efficacia di rendimento nel big match Juve-Roma. E’ il francese Rabiot, che ha sostituito Bentancur nella triade di centrocampo con Arthur e McKennie senza sbagliare mai un passaggio in tutta la partita.
La sua posizione in campo, davanti alla difesa ma libero di ondeggiare tra centro-destra e centro-sinistra, dà equilibrio al modulo flessibile della Juve che tende a cambiare volto nelle due fasi: difende con un chiaro 4-4-2, attacca spesso a tre.
Rabiot è così efficace in questa partita anche perché la Roma non attua un pressing alto ma tende ad aspettare nella zona di centrocampo per poi ripartire. E’ infatti terzultima per palloni recuperati nella trequarti offensiva. Prima per intercetti a partita, la squadra di Fonseca è anche quarta per falli. Due aspetti che evidenziano un’efficacia troppo ballerina nella lettura delle linee di passaggio.
L’atteggiamento dei giallorossi, confermato anche all’Allianz Stadium, aumenta i gradi di libertà dei bianconeri nella costruzione del gioco dalla difesa. Arthur, ormai fondamentale da mezzala sinistra, ha effettuato 68 passaggi, secondo solo a Chiellini tra i bianconeri. Rabiot ne ha distribuiti 53, e questo denota anche come la Juve possa anche ricercare l’impostazione con il doppio regista davanti alla difesa quando McKennie accompagna nello spazio di mezzo.
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Lo statunitense invade il corridoio sul centro-sinistra mentre Alex Sandro garantisce ampiezza sulla fascia. Anche contro la Roma, il meccanismo ha funzionato. L’ex Barcellona è sempre più a suo agio nella gestione dei tempi di gioco. McKennie oggi ha giocato molto più da mezzala di possesso che da centrocampista dedito alla fase difensiva. Infatti ha tentato un solo tackle e non ha intercettato palloni nei novanta minuti.
La partita ha certificato comunque l’efficienza della Juve in fase difensiva. E’ vero che la Roma ha tirato 14 volte contro 3, ma con 0.65 expected goals complessivi. Segno che le conclusioni sono arrivate in gran parte dalla distanza o da posizione defilate. L’unico tiro con una probabilità superiore al 10% di trasformarsi in gol che la Roma abbia prodotto su azione è la conclusione di Dzeko all’82’.
Ancora una volta la reattività del centrocampo ha permesso alla Juve di proteggere la propria area. E ha messo anche Rabiot in condizione di armonizzare la manovra con i suoi tempi.
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