Zlatan Ibrahimovic ha incontrato la Procura Federale per spiegare la propria versione dei fatti in merito alla lite con Lukaku. Trapela una parte del contenuto delle sue dichiarazioni
La lite tra Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku, avvenuta lo scorso 26 gennaio in occasione del derby di Coppa Italia tra Inter e Milan, fa ancora discutere. I due titani delle squadre milanesi hanno sfiorato la rissa in campo e solamente l’intervento dei compagni di squadra ha permesso di evitare il peggio anche negli spogliatoi. Per giorni si è parlato del contenuto della lite, incentrata principalmente su un episodio del passato, che ha fatto innervosire come non mai “Big Rom“.
Il Giudice Sportivo ha scelto di non punire i due protagonisti, evitando una stangata e applicando solamente una giornata di squalifica ad entrambi per i cartellini ricevuti in campo (giallo per Lukaku che era diffidato e rosso per Ibra a causa di un fallo arrivato nel secondo tempo della partita). La Procura Federale, però, ha deciso di indagare sui fatti, ascoltando l’arbitro Paolo Valeri, che dirigeva la gara quella sera, e poi incontrando anche lo stesso Ibrahimovic a Casa Milan.
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Come vi abbiamo riportato nella giornata di ieri, Zlatan ha parlato con la Procura, che ha fatto visita allo svedese nella sede d’allenamento dei rossoneri. Le parti hanno discusso della brutta vicenda di San Siro, cercando di aggiungere dettagli e sciogliere ogni dubbio. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, Ibra avrebbe ribadito l’assenza di qualsiasi tipo di frase razzista nei confronti del suo avversario. Anche sui social l’attaccante rossonero aveva subito sottolineato quest’aspetto a lui molto caro.
In un colloquio di circa un’ora, l’avvocato Fabio Esposito, in rappresentanza della Procura, l’avvocato dello svedese Lorenzo Cantamessa, lo stesso Ibra e il capo della Procura Giuseppe Chiné (collegato in videoconferenza) hanno parlato di quanto successo poche settimane fa. La frase incriminata è ormai nota: “Chiama tua madre e vai a fare i tuoi ridi vodoo di me..a da un’altra parte”. I difensori dello svedese hanno ribadito che l’origine di queste parole fa riferimento al 2017, quando, il presidente dell’Everton, Farhad Moshiri, raccontò che lo stesso Lukaku non volle rinnovare il contratto con il club perché la madre aveva ricevuto il consiglio di trasferirsi al Chelsea dopo un rito vodoo.
Il belga ha sempre negato, ma anche i quotidiani inglesi hanno più volte ripreso la storia in quel periodo. Alla fine l’attaccante scelse lo United, dove incontrò proprio Ibrahimovic. Tra i due iniziò a non scorrere buon sangue e da qui l’idea di Zlatan, che ha scelto di stuzzicare il calciatore nerazzurro.
“Little donkey”, uno degli insulti che hanno attirato maggiormente l’attenzione nel corso delle indagini, nel gergo calcistico inglese significa “scarsone” e non “asinello”. Un epiteto usato per far innervosire l’avversario, tipico dello stile di Zlatan, già noto per il suo trash talking. Nei prossimi giorni la Procura ascolterà anche lo stesso Lukaku, per verificare alcuni elementi della vicenda dalla testimonianza di un altro dei protagonisti.
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