Cellino, Presidente del Brescia, è noto per la sua tendenza a esonerare gli allenatori con una certa facilità. Il patron delle Rondinelle ha stabilito un nuovo record.
In principio era Zamparini, che con la sua tendenza – negli anni alla presidenza del Palermo Calcio – era stato ribattezzato dai tifosi “Emmezeta”. Crasi delle sue iniziali, ma anche il nome di una celebre catena di supermercati proprio a sottolineare che dalle parti del Renzo Barbera a quei tempi c’era un certo via vai. L’ex patron rosanero aveva, diciamo così, l’esonero facile: cambiava spesso allenatori. Chiamatela incompatibilità con i tecnici, oppure semplice smania di vincere subito. Far decollare un progetto in Sicilia non era facile. Questa abitudine, di tenere tutti sulla graticola, perché nessuno – in fondo – è indispensabile (figuriamoci nel mondo del calcio), ha fatto scuola: Cellino, infatti, può essere definito il miglior discepolo dell’ex rosanero.
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Brescia, Cellino record di esoneri: i numeri in tre anni e mezzo di presidenza
Anche lui, da Presidente di varie compagini, ha cambiato allenatori come vestiti: è vero che un tecnico deve cucire “un abito” su misura alle esigenze della squadra, ma il Presidente aveva esigenze particolarmente mutevoli. L’obiettivo erano i risultati, come sempre. Il margine d’errore, però, per chi si riedeva in panchina, era molto ridotto. Situazione che non è cambiata da tre anni e mezzo a questa parte. Quando Cellino ha acquisito la proprietà del Brescia, voleva tornare in Serie A e c’è riuscito per una sola stagione. Traguardo sudato e costato diversi cambi in corso d’opera: iconico il tandem Grosso-Corini presi entrambi e rimessi sulla stessa panchina, quasi fosse il gioco delle sedie.
Non siamo a scuola, ma su un campo da gioco e la “musica” in casa Cellino non è cambiata: prosegue il pugno duro e la severità. Dicono che paghi, sicuramente a pagare – per il momento – è il patron delle Rondinelle che in tre anni e mezzo al Brescia ha alternato dieci allenatori. Una cifra impressionante che porta con sé anche numerosi esborsi a livello economico: l’elenco degli esonerati può essere declamato al pari di una formazione. Senza ola, però, perché ogni esonero segna una battuta d’arresto anziché un gol: Roberto Boscaglia (due volte), Pasquale Marino e Ivo Pulga. Poi David Suazo, Eugenio Corini, Fabio Grosso, Luigi Delneri, Gastaldello, Diego Lopez e Davide Dionigi. Chi sarà il prossimo, si chiedono dalle parti del Rigamonti: la risposta potrebbe arrivare a stretto giro. Le “forche” di Cellino non risparmiano nessuno, con buona pace del “maestro” Zamparini, quasi superato dall”allievo” per eccellenza.