La Roma sta vagliando soluzioni alternative per la panchina: la posizione di Fonseca sarebbe sempre più a rischio. Contatti insistenti con un altro ex Juventus.
Fonseca e Dzeko, non è ancora finita. Anzi, forse, siamo solo all’inizio. L’aspra diatriba fra allenatore e capitano giallorosso va avanti da Roma-Spezia: quel labiale del bosniaco, abbinato alla sfuriata nei giorni successivi, ha incattivito i toni in un momento particolarmente difficile per la squadra. Sembrano già esser stati posti alcuni paletti, della serie: “O lui, o me”, ma la realtà dei fatti è che all’ombra del Colosseo una scelta potrebbero averla già fatta. Dopo aver, infatti, rimpiazzato Team Manager e Global Sport Officer, anche l’allenatore portoghese potrebbe lasciare Trigoria. I Friedkin gli avrebbero accordato una sorta di “fiducia a tempo”, da qui a fine stagione con l’ultimatum condizionante dei risultati. La nuova proprietà non scherza: i vertici hanno assistito a tutte le partite dei giallorossi e dal vivo. Esperienza che, al contrario del predecessore Pallotta, deve avergli dato un quadro preciso della situazione.
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In tal senso devono interpretarsi anche gli incontri “casuali” fra il DG Pinto e Massimiliano Allegri. Se l’ex Juventus potrebbe rilanciarsi con la Roma, è altrettanto vero che un altro ex bianconero non sta a guardare. Secondo “Il Messaggero”, infatti, il Direttore Generale della Roma non si sarebbe trovato a Milano per incontrare Allegri, ma Ramadani. Il manager di Maurizio Sarri potrebbe, quindi, aver imbastito un discorso interlocutorio con i giallorossi e relativa base per una trattativa. Quello che è chiaro, fra le diverse ipotesi, è che la Roma i casting per la panchina li sta facendo.
Il cambio di guida tecnica, dunque, si imporrebbe alla luce del fatto che i Friedkin vorrebbero tenere Edin Dzeko: se il bosniaco, come sembra, è pronto a indossare la fascia di capitano della Roma ancora per qualche tempo, il maggior indiziato a partire rimane l’allenatore portoghese. Anche perché una mediazione fra le parti non si riesce a trovare: incompatibilità che rischia, dunque, di spaccare lo spogliatoio già ricco di tensioni e criticità da risolvere. Il bosniaco non è stato convocato neppure per la partita contro il Verona: i Friedkin vogliono evitare un altro “caso Florenzi”. A mali estremi, estremi rimedi: Fonseca comincia a capirlo, anche perché nella Capitale – sponda giallorossa – nulla (o quasi) avviene a caso.
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