Marsiglia, il presidente attacca gli ultras: “Delinquenti, ma non mollo”

Jacques Eyraud, presidente del Marsiglia, commenta le violenze degli ultras al centro sportivo della Commanderie.

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Il pomeriggio di Marsiglia entra nella storia. Ma dalla parte sbagliata. Qualche centinaio di ultras, fra le 300 e le 400 persone, hanno invaso il centro sportivo del club. Il risultato degli scontri racconta di 25 persone fermate dagli agenti, sette poliziotti e un calciatore ferito. Si tratta del difensore spagnolo Alvaro Gonzalez, probabilmente colpito da un fumogeno o da un petardo.

“Sono arrivato qui per la storia di questo club e la passione che lo circonda. Quel che è successo non dovrà più succedere” ha detto il difensore della squadra di Villas-Boas, in evidente crisi di risultati.

Durissimo anche il commento del presidente Jacques-Henri Eyraud. “Abbiamo evitato il peggio, ma quello che ho visto oggi fa molta paura. Non ci saremmo mai aspettati di vedere quest’orda selvaggia arrivare e distruggere tutto” ha detto a Canal Football Club.

Eyraud ha sottolineato lo choc di calciatori, dirigenti e dipendenti di fronte a quelli che non ha esitato a chiamare delinquenti. “Sono persone che non rispettano niente e può essere un problema, al di là del Marsiglia. Un problema di tutto il calcio francese, che dobbiamo affrontare seriamente“.

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Non vuole arrendersi, però, il numero 1 dell’OM.Ho sempre combattuto nella vita, sportiva e professionale – ha detto -. Abbiamo a questo punto due strade. Possiamo arrenderci, possiamo dirci che le cose vanno così nel calcio e nella società. Oppure possiamo decidere di combattere, possiamo cercare di trovare delle soluzioni”.

Sottolinea il valore del dialogo, della ricerca di comprensione. Ma chiede mano ferma nella ricerca delle responsabilità. Di tutte le responsabilità dice. Anche quelle di chi “incita alla violenza e all’odio, gioca a far montare questa maionese per arrivare a questo risultato. E credo che ci siano responsabilità che vanno al di là di quelli che erano alla Commanderie questo pomeriggio. E anche loro devono renderne conto”.

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