Il Genoa punta a cautelarsi in attacco, vista l’incertezza sul futuro di Scamacca. Saltati i piani Gaich e Lerager, si punta su Niang
L’usato sicuro come risposta all’incertezza. Il Genoa ha scelto questa strada per la panchina, richiamando Ballardini. E potrebbe farlo anche per l’attacco. Resta infatti insoluto il rebus sul futuro di Scamacca, e i primi piani alternativi per varie ragioni sono naufragati: Gaich è andato al Benevento, Lammers dell’Atalanta non è più sul mercato, Lerager del Torino non è detto che parta. Così, insoeme al possente centravanti serbo della Stella Rossa, Pavkov, il Genoa pensa alla possibilità di far rientrare M’Baye Niang.
L’attaccante ex Milan è alla seconda stagione al Rennes. A dicembre, sembrava aver trovato la giusta dimensione. Nuovamente titolare, diceva di non voler lasciare la squadra almeno fino a fine campionato. Ma nelle ultime settimane, l’allenatore Stephane gli ha preferito anche il giovane Rutter. Dunque, con il previsto ritorno della punta titolare Guirassy, Niang rischia di restare il quarto attaccante nelle gerarchie rossonere. Un passo da gambero, viste le 35 presenze con 15 reti in tutte le competizioni nella scorsa stagione.
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Genoa, come andò la prima di Niang
In rossoblù, Niang ha giocato la seconda parte della stagione 2014-15. Ha esordito con il Genoa al San Paolo contro il Napoli, nello stadio oggi intitolato a Diego Armando Maradona. Pochi giorni dopo, il 31 gennaio 2015, ha indossato per la prima volta la maglia dei Grifoni da titolare nella sfida, terminata 1-1, contro la Fiorentina. Ha realizzato i primi gol contro il verona: la sua doppietta ha contribuito al 5-2 finale.
In quella stagione, si ricorda soprattutto la seconda rete nel successo per 3-1 in casa del Milan dove il Genoa non vinceva dal 1958.
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Cosa può aggiungere all’attacco
Finora, in questo campionato, Niang mostra una bassa pericolosità che si traduce in 0,25 expected goals ogni novanta minuti, un dato più basso anche dei suoi trascorsi in Serie A. Emerge chiaramente la differenza rispetto alla stagione 2018-19, la sua prima in Ligue 1 al Rennes, in cui la probabilità di segnare un gol ogni 90′ era del 44%.
Eppure, se si guarda al dettaglio delle undici conclusioni tentate in questo campionato, come dimostrano i dati Understat, solo una volta ha calciato da fuori area. La bassa pericolosità, dunque, non è il risultato di una distanza più alta dalla porta, ma rivela che Niang prende tiri più difficili, calcia da posizioni dalle quali ha meno possibilità di andare in gol.
In questa stagione, al Genoa, Mattia Destro, la rivelazione Eldor Shomurodov e Gianluca Scamacca hanno tutti un livello di gol attesi più elevato del francese che però tra gli attaccanti sarebbe davanti a Marko Pjaca e a Goran Pandev.
Ma ha una media di tiri ogni 90 minuti inferiore, tra gli attaccanti del Genoa, solo a Scamacca e Destro. Messo nelle giuste condizioni, dunque, magari con un centravanti che gli apra un po’ di spazi per sfruttare la sua velocità, potrebbe anche conservare una maggiore lucidità sotto porta e costituire un jolly per Ballardini anche a partita in corso.