Euro 2020, al via l’organizzazione. La UEFA convoca un meeting con le 12 città ospitanti della competizione: prime indicazioni per quest’estate. La nota ufficiale.
Euro 2020, un anno dopo. La competizione, rimandata a causa della pandemia, dovrebbe disputarsi con un anno di ritardo: questo è l’auspicio che dovrà diventare certezza in estate – fra giugno e luglio – per questo la UEFA è già al lavoro. Riunioni e organizzazione per puntellare una macchina perfetta che non dovrà avere imperfezioni in quello che si presenta come un anno difficile seppur all’insegna della ripartenza. La UEFA ha tenuto un meeting con i 12 Paesi dove si terranno le partite della competizione: sarà il primo Europeo errante e si comincerà da Roma, progetto impegnativo alla luce dei recenti accadimenti. Il Covid non ferma nulla, lo modifica. Infatti l’organizzazione ci ha tenuto a precisare che tutto si svolgerà nella norma e secondo le misure preventive.
Leggi anche – Matias Vina, il Milan ci prova: la strategia dei rossoneri
Euro 2020, la UEFA dirama le prime indicazioni: la nota
Quindi serve tempo per adeguare le strutture e far sì che ogni confronto sia giocato in sicurezza e sanificazione: nella nota diramata in giornata si legge “Tutte le parti coinvolte riconoscono che occorre flessibilità nelle decisioni che riguardano la programmazione generale del torneo, in base alle criticità e circostanze che ogni città si troverà ad affrontare”. Servirà, dunque, una tabella di marcia da stabilire precisamente affinché ciascuna mossa e soluzione possa incastrarsi anche con eventuali incognite che potranno sorgere. In parallelo, la campagna vaccinale sarà in pieno sviluppo.
Mancano ancora mesi, periodo in cui le diverse compagini si confronteranno con la UEFA per capire il da farsi: c’è poi da gestire il capitolo pubblico negli stadi. Il favore del tempo potrebbe lasciar presagire una minima apertura sul tema con l’organizzazione che spera ovviamente nella fumata bianca in tal senso. Il pubblico sarebbe un valore aggiunto anche dal punto di vista dei guadagni, ma è ancora tutto in divenire. Sono state poste le fondamenta, ora serve pensare allo sviluppo dell’architettura.