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Calcio

Gianluca Vialli, il calciatore che ha sempre studiato da manager

Grande esponente di un calcio non così lontano, Gianluca Vialli è uno dei rari casi di ex calciatori in grado di trasformarsi in manager

Gianluca Vialli a bordo campo come dirigente azzurro durante Italia-Grecia (Getty Images)

Intelligente, capace, curioso. Un uomo di grande cultura. Merito di una famiglia d’origine che gli ha dato solide basi indipendentemente da quelle che sono state le sue fortune calcistiche. Questo è Gianluca Vialli.

Chi è Vialli

Gianluca Vialli, o più semplicemente Luca, è un caso decisamente raro nel mondo degli ex calciatori. Non ha mai voluto fare l’allenatore. Ha deciso di diventare imprenditore di se stesso imponendosi su più livelli. Commentatore, manager, coinvolto in diversi progetti. E da ieri è anche l’uomo al centro di quella che è una delle transazioni più complicate della storia del calcio. Il passaggio dell’Inter dal gruppo cinese Suning alla BC Partners.

Luca arriva da lontano, da una famiglia non tanto benestante quanto piuttosto decisamente ricca. I Vialli sono di Cremona e hanno un’attività industriale di successo. Ma guai a immaginare che i soldi di famiglia siano alla base del successo calcistico del rampollo. Questa era una delle poche cose che facevano mandare in bestia il giovane Vialli.

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Luca e Paolo Mantovani

Luca è un ragazzo di rarissima intelligenza. Esplode nella Cremonese come ala; nella Sampdoria diventa uomo squadra. Un uomo capace di segnare sempre e comunque. Anche perché accanto aveva uno come Roberto Mancini che avrebbe fatto segnare anche un manichino. Vialli sa come si parla, è elegante, brillante, spigliato, divertente. E alla Sampdoria diventa grande. Forte di una base solida rappresentata da due genitori presenti e quattro fratelli, Luca viene ‘adottato’ – proprio come Mancini – da Paolo Mantovani, il presidente della Samp.

Mantovani è un uomo di grande scaltrezza, padrone di un impero di valore inestimabile. Vialli lo ammira: forse da grande vorrebbe diventare come lui. Le scene cui i due danno vita all’epoca della SampdOro sono impagabili.

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Gianluca Vialli ospite dei FIFA Award: era il 2017 (Getty Images)

Vialli e la Vecchia Signora

Quando Vialli capisce che rischia di essere ceduto alla Juventus, si presenta nella splendida sede di via XX Settembre della Sampdoria. E si trascina in ginocchio fino alla scrivania di Mantovani con le mani giunte: “Non mi ceda presidente…”

“Vai via scemo, che ti tengo qui” fu più o meno la risposta del presidente. Che decise di cederlo due anni più tardi. Definendo la cessione del gioiello “un testamento”. Mantovani sapeva di essere malato. E voleva garantire un grande futuro al suo club cedendo il suo quadro più prezioso. Vialli accettò senza fiatare. Ma alla Juve, dove vincerà tutto, non sarà come alla Sampdoria. Anche se Vialli continuerà a studiare. Dalla lungimirante e intuitiva capacità di Mantovani, all’attitudine di Boskov, poi l’organizzazione della Juve e la gestione di Lippi. Quindi il master in lingue straniere: per andare in Inghilterra e giocare nel Chelsea di Gullit. E qui la carriera di Vialli si arricchisce di nuove cose da imparare e da dimostrare.

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La spugna

Vialli assorbe esperienze come una spugna e le mette a frutto. É un uomo che ha avuto molta fortuna nella vita. Un talento immenso con il quale avrebbe anche potuto rovinare tutto. Non è mica facile fare fruttare il talento che si ha quando si è nati con il cucchiaio d’argento in bocca. Ha la fortuna di guardare in faccia una malattia orrenda e di raccontarla. Senza filtri né pudori. E oggi, chiamato da Mancini in Nazionale come dirigente, è pronto per fare quello che ha studiato per tutta la vita. Il manager di un grande club.

Per diversi mesi aveva cercato con la sua Tifosy – che pochi giorni fa si è comperata il Pisa – di acquistare la Sampdoria. Andò male: Ferrero, che sembrava voler cedere a tutti i costi, si è tenuto il club e ha respinto l’affare.

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Vialli leader in campo con il Chelsea, stagione (Getty Images)

E ora l’Inter

BC Partner, con il suo patron Nikos Stathopulos, altro personaggio che merita di essere raccontato, pare lo abbia scelto come advisor.

In quella che sarà una delle transazioni più delicate di sempre della storia del calcio, Vialli è il garante. L’uomo che dovrà tutelare chi acquista ma soprattutto i veri padroni dell’Inter: i tifosi.

Stefano Benzi

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Stefano Benzi

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