Hernan Crespo ha portato il Defensa y Justicia al trionfo in Copa Sudamericana. Come nasce l’impresa
Hernan Crespo fa due volte la storia. In Copa Sudamericana, conquista il suo primo trofeo da allenatore. Da ex attaccante, è un curioso ossimoro che il primo alloro nella nuova vita arrivi sulla panchina del Defensa y Justicia “Difesa e Giustizia). Una squadra che, peraltro, aveva la bacheca ancora vuota dopo 85 anni di storia.
A senso unico la finale contro il Lanus. Finisce 3-0, segnano Frias, Romero e Camacho, il bomber decisivo per la promozione del Defensa in Primera, la prima divisione del calcio argentino.
Il Defensa y Justicia di Crespo trionfa in uno stadio intitolato a un altro leggendario bomber albiceleste, Mario Kempes, leader della nazionale campione del mondo in casa nel 1978.
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Crespo, primo trionfo da allenatore
La squadra gioca le partite casalinghe allo stadio Tomaghello di Florencio Varela, sobborgo dell’area metropolitana di Buenos Aires. E’ una delle formazioni con più stagioni alle spalle nella Primera B nacional, la serie B argentina, dove ha disputato ben 24 campionati prima di centrare la prima storica promozione nel 2014.
“Valdanito”, che ha allenato anche in Serie A senza troppa fortuna, ha costruito una squadra solida, con idee semplici ma efficaci e applicate a velocità costante. Il Defensa, contrariamente al nome, gioca un calcio d’attacco, di passaggi. Un calcio verticale, veloce sì ma raramente precipitoso.
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Così, il Defensa y Justicia ha eliminato, nella seconda manifestazione più importante del Sudamerica dopo la Copa Libertadores, di fatto un equivalente della nostra Europa League, Sportivo Luqueno, Vasco da Gama, Bahia e Coquimbo Unido. Di fatto ha evitato tutte le buche più dure, e ha continuato a viaggiare fino all’appuntamento col destino.
Una visione di gioco esaltata dalla presenza in attacco di Braian Romero, in prestito dall’Independiente. Romero ha segnato quattro gol tra la semifinale e la finale, la prima in gara unica di un torneo sudamericano giocata in Argentina.