Juve-Napoli, la Vecchia Signora vince la Supercoppa Italiana. Andrea Pirlo conquista il primo trofeo stagionale. Gara molto equilibrata nonostante il passivo che si è andato a concretizzare sul campo: a segno Cristiano Ronaldo e Alvaro Morata.
Juve-Napoli, la finale di Supercoppa Italiana regala il primo trofeo da allenatore ad Andrea Pirlo che trionfa con i bianconeri al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Decisivi Cristiano Ronaldo e Morata, determinante – suo malgrado – anche Insigne che sbaglia un rigore, a dieci minuti dalla fine, penality che avrebbe potuto regalare la parità momentanea ai partenopei. Il primo trofeo di stagione se lo aggiudica la Juventus, le parole del tecnico bianconero:
Che effetto fa vincere il primo trofeo da allenatore?
“Grande gioia alzare il primo trofeo da allenatore è più bello che da giocatore perché sei al comando di una società storica. Partita non semplice, difficile vedere finali prevedibili. Era importante vincere con orgoglio e determinazione poi ti gira bene. Mi dispiace per Rino ma mi porto a casa la vittoria. Non siamo quelli dell’altra sera contro l’Inter, critiche troppo severe. Quando entri in campo con la giusta mentalità non ci sono problemi”.
Cuadrado prontamente recuperato. Come ha visto, invece, Arthur?
“Fortunatamente è stato asintomatico e ha lavorato bene. Ha tenuto fino al 95′, si è meritato un plauso stasera Cuadrado. Arthur ha giocato quando è stato bene, dopo un inizio un po’ così si è ambientato bene. Alla fine sta crescendo e sta bene, l’altra sera non era disponibile. Stasera ha dimostrato il proprio valore. Grandi qualità e possesso per il giocatore oggi”.
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La sua filosofia di gioco comincia a dare i primi frutti. Sul mercato: come giudica Mandzukic al Milan?
“È dall’inizio della stagione che stiamo cercando di portare avanti un certo tipo di gioco, stasera orgoglio e attaccamento alla maglia. Critiche spazzate via, sul mercato l’ex Mandzukic grande acquisto per il Milan con determinate caratteristiche. Noi aspettiamo le occasioni giuste”.
Che ne pensa di chi la chiama Maestro per poi riempirla di critiche alla prima débâcle?
“È facile portarti su e giù in poco tempo. Non mi toccano le critiche, lavoro con tranquillità e quello che ho in testa. Quando dal niente alleni la Juventus è normale che ci siano le critiche. Ho appena iniziato. Ci vuole tempo per acquisire credibilità, ma i risultati parleranno sul campo”.
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