Juve-Napoli%2C+veleni%2C+luci+e+ombre%3A+%C3%A8+sfida+tra+opposti
calciotodayit
/2021/01/19/juve-napoli-veleni-luci-e-ombre-e-sfida-tra-opposti/amp/
Calcio

Juve-Napoli, veleni, luci e ombre: è sfida tra opposti

Probabilmente non esistono squadre più diverse,  Juve-Napoli, è la sfida per eccellenza anche nell’immaginario collettivo dei tifosi

Il diavolo e l’acquasanta, tutto e il contrario di tutto, la luce e l’ombra. Juve-Napoli rappresenta una sfida che analizza due opposti che si sono sempre respinti, e mai attratti.

Juve-Napoli, agli antipodi

Ma questo è il bello di un paese come l’Italia che in poco più di mille chilometri deve conciliare stili di vita e modi di essere completamente diversi. Da una parte l’organizzazione ferrea di una macchina industriale globale come quella della Fiat e di Torino; dall’altra l’umanità e l’arte di arrangiarsi tipica dei napoletani. Una forza economica dominante che a Napoli, più che aggressiva, ritengono arrogante.

Tra alti e bassi Juve e Napoli si sono trovati molto spesso sui lati opposti della barricata. Basti pensare a Diego Armando Maradona: l’avvocato Gianni Agnelli fece di tutto, ma proprio di tutto per portarlo a Torino. Maradona, nonostante i soldi che avrebbe guadagnato (forse il triplo di quello che gli garantiva Ferlaino) non ne volle sapere. E dopo la morte del Pibe la storia è tornata d’attualità.

LEGGI ANCHE > Maradona, Cabrini duro con Napoli: alla Juventus sarebbe ancora vivo. Poi le scuse

Anche in Serie B

A Torino mal sopportarono episodi storici magari anche ingigantiti. Per esempio l’assenteismo nelle fabbriche del gruppo Fiat di Napoli e dintorni quando in campo c’era la squadra azzurra. E il clima da derby che si scatenava a ogni scontro diretto. Così come sotto la Mole divenne quasi offensivo l’entusiasmo con cui i tifosi del Napoli, che al nord sono un esercito in costante e continuo movimento festeggiarono i due titoli conquistati con Maradona. Il resto è esercizio retorico tra due culture agli antipodi. Con giochi e ‘sfottò’ epocali.

Da non dimenticare anche quando le due squadre si ritrovarono sullo stesso piano, ma a un livello più basso: campionato 2006-07, bianconeri e azzurri si ritrovano in Serie B in un campionato estremamente duro che non ammetteva errori. Ci sono il Genoa, il Bologna, il Verona, il Lecce… una vera e propria A2. Napoli e Juve pareggiano all’andata 1-1 con i Bianconeri che vincono a Torino 2-0 ipotecando il primo posto e la promozione. Finirà in gloria con le due squadre promosse a braccetto e il Genoa al traino. Ma quante polemiche.

LEGGI ANCHE > Maradona e la rivalità con Pelé: un ‘odio’cordiale ora eterno

Un’immagine della sfida tra Napoli e Juve del 2006, in Serie B (Getty Images)

Il caso Ferrara

Quest’anno a peggiorare la cosa ci hanno pensato il Covid, la Asl, i giudici sportivi e quelli ordinari e una cervellotica interpretazione del calendario che privilegia la Supercoppa a un turno di campionato attesissimo. Ma è solo l’ennesimo capitolo di una sfida ricca di capitoli e con tante tensioni.

A provare a pronunciare la parola ‘pace’ tra Juventus e Napoli fu Ciro Ferrara, uomo modesto, di buon senso, amato a tutte le latitudini per il suo impegno in Nazionale e la sua integrità. Quando Ferrara passò alla Juve disse… “spero solo che il San Paolo si ricordi chi sono”.

LEGGI ANCHE > Juve-Napoli, Gattuso carico: “Rispetto per loro ma vogliamo vincere”

Ferrara e Lippi, la fuga a Torino

Ferrara andò a Torino non esattamente per scelta propria. Il Napoli aveva seri problemi di bilancia e il difensore fu ceduto per fare cassa. Anche perché Marcello Lippi, anche lui chiamato dalla Juventus, lo pretese tra le condizioni inderogabili del suo ingaggio.

A Napoli, per la verità non la presero benissimo. Dopo una prima accoglienza segnata da una giusta riconoscenza si passo a rapporti ‘freddamente cordiali’. Che in seguito diventarono solo freddi. É proprio Ferrara a spiegare perché la rivalità tra Juventus e Napoli è così speciale: “Perché Napoli è una citta ‘ribelle’ e un po’ anarchica per definizione, perché la Juventus continua a vincere e i vincitori non sono mai simpatici a chi arriva dietro, perché le due città e le due squadre sono agli antipodi da un punto di vista culturale e umano…”

Stefano Benzi

Share
Published by
Stefano Benzi

Recent Posts

  • Fuorigioco

Viaggio sportivo: come conciliare passione per il calcio e vacanza

Nel 2023, la serie A è stata definita dall’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica…

3 giorni ago
  • Fuorigioco

Alessandro Profumo e Rialto Ventures spingono K-Sport verso la rivoluzione del calcio digitale

L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sport sta cambiando profondamente i metodi di scouting e…

4 giorni ago
  • Senza categoria

Sorteggi Europa League e Conference League: ecco chi affronteranno le italiane

I sorteggi per l'Europa League e la Conference League hanno completato il quadro delle sfide…

3 mesi ago
  • Calcio

Sorteggi Champions League: tutte le avversarie delle italiane

Il sorteggio della Champions League 2024/25, tenutosi oggi a Nyon, ha segnato un cambiamento significativo…

3 mesi ago
  • Calciomercato

Colpo d’esperienza a centrocampo: Candreva ad un passo

Antonio Candreva, l’ultimo baluardo della Salernitana è pronto a dire addio al club campano. Un…

3 mesi ago
  • Calciomercato

Dall’Arabia rilanciano per Dybala: strategia ‘sorprendente’ del fondo saudita

Paulo Dybala ribadisce il proprio no all’Arabia, tra decisioni familiari e sogni di Nazionale. È…

3 mesi ago