Serie A, guarda la sintesi di Inter-Juventus, il big match di giornata. Il derby d’Italia si sblocca con un gol da ex di Vidal. Chiude Barella.
Era l’uomo più atteso, Arturo Vidal. In pochi minuti è passato da un bacio al logo della Juve nel riscaldamento, osteggiato dai tifosi nerazzurri, al gol dell’ex che ha inaugurato il 2-0 dell’Inter nel derby d’Italia. Il cileno ha lasciato di sé un’immagine da incursore e guerriero alla Juve di Conte.
Nell’Inter dello stesso Conte, ha compiti diversi. Il rendimento non ha convinto, almeno finora. Cambia tutto però con il gol dell’1-0 che ha indirizzato la partita, prima del raddoppio a inizio ripresa di Barella. L’Inter sale a 40 punti, il Milan sarà chiamato domani a rispondere contro il pericolante Cagliari per mantenere il primato solitario in classifica.
La storia del match prende la direzione di fatto definitiva al minuto 13. Vidal salta sul cross di Barella, al quinto assist in stagione, e si regala il suo primo gol in nerazzurro. Non segnava in Serie A dal 2 maggio 2015, andò in rete contro la Sampdoria con la maglia della Juventus (2087 giorni fa).
La tradizione continua, sei degli ultimi sette scontri diretti tra Inter e Juve si sono sbloccati nei primi venti minuti. Conte vede la sua Inter padrona del campo, contro il rivale più sentito è temuto. La Juve è la squadra che ha sconfitto più volte i nerazzurri in Serie A, l’unica contro la quale Conte abbia sempre perso finora nel massimo campionato.
Nella sua esperienza in bianconero, l’attuale tecnico dell’Inter ha schierato 99 volte Andrea Pirlo a centrocampo. Solo con Carlo Ancelotti (231), ha giocato più partite. Per il suo primo derby d’Italia, ha dato fiducia al giovane Frabotta ma continua a rischiare in difesa. Al 24′ Szczesny respinge il mancino di Lukaku, poi Lautaro alza la mira sulla respinta.
Leggi anche – Vidal gol da ex in Inter-Juventus: le reazioni dei tifosi sui social
Serie A, la sintesi di Inter-juventus
La Juve è lenta a centrocampo, l’Inter compatta nel pressing alto. Questo impedisce di fatto a Chiesa di scatenarsi nell’uno contro uno in campo aperto dal lato di Young e permette ai nerazzurri di mantenere il controllo del gioco. Contribuisce e non poco il dinamismo di Barella, che si integra bene con Vidal e aumenta i gradi di liberà di Hakimi che al 34′ crossa da destra per Lukaku: Szczesny blocca ed evita il raddoppio nerazzurro. Un raddoppio che l’Inter accarezza nel primo tempo, senza raggiungerlo per le parate del portiere polacco e qualche imprecisione davanti.
Barella è il vero jolly dell’Inter. Al 51′ va ad attaccare con convinzione lo spazio nel corridoio fra Chiellini e Frabotta. Di nuovo, come già successo più volte nel corso di questa stagione, i centrali bianconeri rimangono troppo larghi in fase di non possesso. E’ bastato un lancio di Bastoni per tagliare le due linee di pressing bianconere e mandare Barella in campo aperto alle spalle dei difensori. L’ex Cagliari chiude da centravanti
Pirlo stravolge il centrocampo: dentro McKennie, Kulusevski e Bernardeschi per Ramsey, Rabiot e Frabotta. La Juve si fa più offensiva con Chiesa a destra e lo svedese a sinistra in un sostanziale 4-4-2 anche in fase di impostazione.
Ma i bianconeri non correggono i problemi di reattività e posizionamento nelle transizioni, e l’Inter continua ad affondare in verticale con tanti uomini negli ultimi trenta metri. La prima vera parata della partita Handanovic la compie all’86, su Chiesa. Una misura del disordine che in campo ha caratterizzato la Juve, soprattutto a centrocampo.
PER LA SINTESI DI INTER-JUVE – CLICCA QUI
Serie A, la classifica dopo la 18a giornata
Milan 40
Inter 40
Napoli 34
Roma 34
Juventus 33
Atalanta 32
Lazio 31
Sassuolo 30
Verona 27
Sampdoria 23
Benevento 21
Bologna 20
Spezia 18
Fiorentina 18
Udinese 16
Genoa 15
Cagliari 14
Torino 13
Parma 13
Crotone 12
Atalanta, Juventus, Napoli e Udinese una partita in meno