Trinity Rodman e un pallone nel destino: ma è quello da calcio

Trinity, figlia del leggendario campione NBA Dennis Rodman, farà il suo esordio a soli 18 anni nel campionato professionistico femminile

Si chiama Trinity, come la protagonista di Matrix, e ha un cognome importante, Rodman. É  proprio la figlia 18enne di Dennis Rodman, il controverso fuoriclasse per 14 anni giocatore simbolo NBA e poi per altri sei anni protagonista negli USA e all’estero come free-agent.

Trinity Rodman, ‘cognomen’ omen

Trinity gioca a calcio da sempre, una passione alimentata fin da quando aveva tre anni e che è cresciuta soprattutto per merito di sua madre Michelle che a ‘soccer’ aveva giocato quando faceva le scuole superiori. Alle primarie Trinity ha cominciato a giocare in modo più organizzato e alle superiori era già considerata una promessa.

Diciotto anni, fisico statuario, grandissima elevazione di testa e corsa elegantissima, Trinity Rodman è una predestinata. Un’atleta nata. D’altronde la genetica non mente.

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Tra i professionisti

Il campionato americano professionistico di NWSL (National Women’s Soccer League) non è organizzato diversamente da quelli di basket o football. I ragazzi più promettenti vengono coinvolti in un meccanismo di inserimento all’interno delle franchigie identico al draft. Le squadre che hanno chiuso l’anno con la classifica peggiore hanno diritto di priorità nella scelta. E Trinity è stata la seconda scelta assoluta delle Washington Spirit, franchigia che ha chiuso il 2019 al quinto posto assoluto, fuori dalla zona play off mentre lo scorso il campionato non si è concluso e il titolo non è stato assegnato.

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Un grande futuro

Trinity è iscritta all’Università e in teoria avrebbe dovuto giocare con il suo ateneo, Washington State, ma quando dalle Spirit è arrivata la chiamata ha deciso di anticipare i tempi e tentare la carta del professionismo. Attaccante di grande potenza, con diverse presenze nella rappresentativa giovanile statunitense, si è messa in luce al recente campionato Concacaf Under 20 trovando le due reti decisive in finale contro il Messico: era l’8 marzo 2020, vittoria in finale per 4-1. E per Trinity si sono spalancate diverse opportunità: anche quella di venire a giocare in Europa, con offerte dalla Germania e dalla Francia.

Ma la giovanissima, almeno per ora, preferisce restare vicino alla famiglia: “Ho ancora molto da imparare – dice – e questa è la scelta migliore e più equilibrata per proseguire il mio percorso di crescita”.

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Il futuro in NWSL

Suo fratello Dennis Thayne, soprannominato DJ, poco più grande di lei, ha scelto invece la specialità del padre e si sta già mettendo un luce nel campionato di basket universitario con Washington State. La stagione NWSL inizierà a ad aprile.

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