Zlatan Ibrahimovic ha svelato la sua decisione per il futuro, puntando allo Scudetto ed esaltando le doti di Donnarumma. L’attaccante si è esposto a 360 gradi
In due interviste concesse al Corriere dello Sport e a Repubblica, Zlatan Ibrahimovic, ha affrontato diversi temi, concentrandosi soprattutto su quelli inerenti al suo Milan. Lo svedese si è trasformato in un vero e proprio trascinatore di un gruppo molto giovane e lui stesso ne è consapevole: “Mi seguono come se fossi il leader in campo. Una delle mie responsabilità è segnare o far fare gol. Con il duro lavoro questa squadra può ottenere risultati importanti”.
L’attaccante svedese ha quindi parlato del suo obiettivo: “E’ ancora presto per promettere un posto in Champions, ma arrivare secondi è come essere il primo dei perdenti. Io non voglio arrivare primo in inverno, ma alla fine dell’anno e vincere lo Scudetto. E’ anormale che per 7 anni i tifosi siano stati fuori dalla Champions. Probabilmente è mancata una base solida anche fuori dal campo”.
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L’attaccante rossonero si è quindi esposto in merito al suo futuro: “Fino a quando starò bene, andrò avanti. Inizialmente ho firmato per 6 mesi, perché è capitato a chi è tornato una seconda volta al Milan di fare male. Deciderò alla fine del mio attuale contratto. Tutto è possibile”. Sul rapporto con Pioli ha aggiunto: “E’ sicuramente professionale perché lui è un gentleman. Mi fa stare bene ed è sempre stato molto elegante. Sicuramente un allenatore da grande club”.
Ibrahimovic ha poi esaltato le doti di Donnarumma: “E’ fondamentale che rimanga al Milan. E’ un simbolo della squadra e soprattutto è il portiere più forte al mondo. Quando lo guardo, vedo qualcosa di straordinario ed è assurdo che uno così non abbia neanche una presenza in Champions League“. Il centravanti si è poi concentrato sul possibile ritorno in nazionale, con un’eventuale partecipazione al Mondiale: “Certo che ci penso, ma dipende tutto da come mi sento. Dovrò portare la mia qualità e non il mio nome”. Infine ha concluso: “Futuro da allenatore o dirigente? Sono impegni che non prendo adesso, mi piace ancora stare sul campo. Sicuramente quello del tecnico è un lavoro interessante”.
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