Le dichiarazioni di Gennaro Gattuso dopo la sconfitta interna 2-1 del Napoli contro lo Spezia, autore di un’incredibile rimonta nella 16.a giornata di Serie A.
Il Napoli non riesce a uscire definitivamente dalla crisi e torna a perdere in campionato. Nella 16.a giornata di Serie A gli azzurri si fanno rimontare in casa dalla Spezia e sprecano una grossa occasione per salire la classifica. A sorpresa invece arriva una sconfitta per 2-1 che lascia la squadra partenopea a 28 punti, momentaneamente fuori dalla zona Champions. Un brutto passo falso, nonostante il vantaggio iniziale e le tantissime occasioni create, che viene analizzato e giudicato da Gennaro Gattuso al termine della partita. Di seguito le sue dichiarazioni, in esclusiva ai microfoni di DAZN:
Sulla partita: “E’ una squadra che crea tanto, oggi è difficile parlare della partita. Poi bisogna capire perché succedono queste cose, se sbagliamo un passaggio. Siamo la prima squadra in Europa che tiriamo più in porta. Ci mancavano Mertens e Osimhen, siamo troppo nervosi e perdiamo la testa. Non accettiamo di prendere un gol, la qualità del gioco c’è ma alla prima difficoltà facciamo troppi errori di valutazione. Non è soltanto sfortuna, la squadra deve stare sul pezzo e avere più cattiveria sotto porta. E’ un problema mio che non sono abbastanza bravo a far capire come si concludono le azioni”
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Il tecnico del Napoli ha proseguito la sua intervista: “Non abbiamo avuto braccino. Sono state le scelte, Maksimovic ha fatto due errori consecutivi e si è innervosito, forse potevo sostituirlo. La prestazione non si discute, quest’anno stiamo buttando via delle partite incredibili e questa sconfitta brucia. Dobbiamo accettare che l’avversario può pareggiare e noi dobbiamo riprendere il risultato, le partite si giocano fino in fondo. Oggi lo Spezia non ha fatto niente, ho segnato con un rigore dubbio ma il nostro problema è l’aspetto mentale”.
Poi conclude: “Dobbiamo crederci, non deprimersi e continuare a provarci. Dobbiamo pensare di meno quando sbagliamo, oggi si gioca ogni tre giorni e non si possono preparare tutte le cose. La strada intrapresa è giusta, l’unica cosa è che nei momenti di difficoltà voglio vedere una squadra meno schizofrenica”.
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