Mohamed Simakan, difensore classe 2000 dello Strasburgo, potrebbe rinforzare la difesa del Milan. Conosciamo meglio la sua storia e le sue qualità
Mohamed Simakan, gioiellino classe 2000 dello Strasburgo, è sempre più vicino al Milan. La squadra di Pioli era stata accostata al difensore già nelle ultime ore del mercato estivo prima della stagione 2020-21. Francese di origini guineane, su cui ha messo gli occhi anche lo Spazia, è cresciuto all’Olympique Marsiglia. Nel 2017 la svolta, l’ingresso nel settore giovanile dello Strasburgo. Dalla scorsa stagione, fa parte stabilmente della prima squadra.
Diventato un pilastro della squadra alsaziana in questo campionato, ha dimostrato già forza di volontà e capacità di superare le difficoltà. Ha infatti sofferto della sindrome di Osgood-Schlatter che provoca un rigonfiamento del ginocchio, e non si è lasciato abbattere da un’ulteriore rottura del crociato.
Centrale dal fisico imponente, forte sulle palle alte e nell’uno contro uno, in questa stagione in Ligue 1 gioca prevalentemente da terzino destro con buoni risultati.
Copre una buona porzione della fascia, anche se non è un terzino d’attacco alla Theo Hernandez. E’ un giocatore disciplinato, affidabile in copertura, molto efficace nei contrasti. Vince in media il 70% dei 6,63 duelli difensivi in cui è coinvolto, numeri in linea con il rendimento in rossonero di un centrale come Romagnoli.
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In fase di non possesso, Simakan si accentra quasi da centrale aggiunto quando gli avversari manovrano sul lato opposto. sa usare bene il corpo per proteggere il pallone, deciso nei contrasti anche in campo aperto, non si può definire un giocare esplosivo. Anche se nello scatto si rivela veloce, e questo gli permette di sfidare anche avversari veloci nelle transizioni, grazie anche alla sua buonissima coordinazione nei movimenti e nei cambi di direzione.
Dà il meglio in accelerazione sulle medie distanze, recupera anche contro avversari che magari prendono un leggero vantaggio nei primi passi sfruttando uno scatto più esplosivo nel breve. Il suo principale limite riguarda la fase di impostazione. Non mostra una grande varietà nelle scelte, se deve costruire dal basso ricorre quasi solo a passaggi scolastici al centrale più vicino. Attua la giocata più semplice, con il minor rischio possibile.
Bassa infatti la sua media di cross o di passaggi lunghi, anche per una lettura delle situazioni di gioco ancora piuttosto elementare. Non si sente abbastanza sicuro da azzardare soluzioni e giocate complesse, ma è indubbiamente un giocatore capace di dare equilibrio e sicurezza alla fase difensiva. Un giocatore utile se poi a sinistra gioca un terzino molto più di spinta. In questo modo, il Milan potrebbe difendere a tre per arginare le ripartenze avversarie, con Hernandez più avanzato anche in fase di pressing.
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