Serie A, la sintesi di Benevento-Milan. Il rigore di Kessie e la gran giocata di Leao regalano ai rossoneri la vittoria.
In dieci per un’ora, il Milan batte il Benevento 2-0, risponde al successo dell’Inter e si tiene la testa della classifica. Decidono Kessié su rigore e un euro-gol di Leao.
Dopo un primo spunto di Brahim Diaz e un’uscita di Donnarumma, particolarmente impegnato nel primo tempo, su Insigne, il Milan sblocca la partita. Fallo netto in area di Tuia su Rebic, rigore che Kessie trasforma con freddezza. Inizia in salita la sfida per Filippo Inzaghi, che ha giocato 202 partite con la maglia rossonera. E’ anche il primo gol che l’ex centravanti incassa da allenatore contro il Milan. Nell’unico precedente, quando guidava il Bologna, riuscì a strappare uno 0-0 nel dicembre 2018.
Il Milan, imbattuto da 15 trasferte in Serie A, miglior striscia esterna nella storia del club da aprile 2004, rischia al 21′. Insigne dà ancora spettacolo e da venti metri calcia di sinistro a rientrare: solo il palo salva Donnarumma.
Il Benevento ha ricordi speciali dei rossoneri: contro il Milan infatti ottenne il primo storico punto nella sua storia in Serie A nel dicembre 2017, con il gol del portiere Montipò per il 2-2. E dal 32′ gioca con l’uomo in più per l’espulsione di Tonali, punito per l’intervento a gamba alta su Letizia. Proprio Letizia impegna ancora Donnarumma. Il primo tempo si chiude sulla rovesciata di Romagnoli e su una grande uscita di Donnarumma su Caprari.
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Leao, che non si è praticamente mai visto nel primo tempo, inaugura il secondo con un gol strepitoso, alla Ibrahimovic. Vola in contropiede, anticipa l’uscita del portiere, si defila sul lato corto dell’area alla destra di Montipò e inventa un destro a giro, quasi dalla linea di fondo, all’angolino.
Il Milan, sconfitto solo una volta in trasferta nel 2020, allunga così a dieci la striscia di risultati utili quando ha disputato la prima partita di un anno solare in Serie A fuori casa. L’ultima sconfitta esterna in queste sfide risale allo 0-3 all’Olimpico contro la Lazio del 1997.
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Il Benevento ha il merito di non abbattersi, ma un grosso demerito: costruisce tanto ma spreca tutto sotto porta. Insigne manda alto di tacco (52′), Caprari si procura il rigore del possibile 1-2 (netto anche questo, fallo di Krunic) ma lo sbaglia. Spiazza Donnarumma, ma calcia fuori di una ventina di centimetri.
Quando poi le conclusioni sono precise, come la girata al 70′ dell’ex Lapadula, i sanniti sbattono contro un ottimo Donnarumma. Un minuto dopo Calhanoglu, che tocca le 150 presenze con la maglia del Milan, potrebbe chiudere la partita ma il palo stavolta salva Montipò. Ne prende un altro, nel finale, Leao, ma la sostanza non cambia.
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