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PSG, il calcio di Pochettino: tattica e schemi. Come gioca l’Argentino

Cresciuto con il credo calcistico del suo ‘Maestro’, Marcelo Bielsa. L’ammirazione per il Tiki Taka di Guardiola. La cura ossessiva dei particolari: pressing, velocità e linee verticali: così gioca Mauricio Pochettino, neo allenatore del PSG  

Quando El Loco Marcelo Bielsa ai tempi del Newell’s old boys insisteva sul calcio verticale, sul pressing ossessivo e il gioco d’attacco, Mauricio Pochettino era un giovane difensore di belle speranze. Quei principi fondamentali del Bielsismo sono rimasti impressi nella mente di Poch. Fin dai tempi dell’Esapnyol, poi al Southampton fino al Tottenham, li ha messo sempre in pratica, con gli Spurs l’esaltazione e anche la consacrazione. Nel tempo Pochettino ha cercato ancora di migliorare il suo credo calcistico portando all’interno delle sue idee anche il possesso palla in stile Guardiola, ovvero aumentando il giro palla con una velocità di pensiero esasperata: quando hai la palla tra i piedi devi sapere già a chi darla, il tuo compagno sarà al posto giusto. Uno scacchiere automatico, così era al Tottenham.

Di recente dopo l’addio agli Spurs il presidente Florentino Perez lo avrebbe voluto al Real Madrid, il Manchester United era pronto a fargli ponti d’oro nel dopo Solskjaer, prima di andare su Sarri e Pirlo anche Andrea Agnelli aveva accarezzato il sogno di averlo alla Juventus. Alla fine è arrivato il PSG al momento giusto, quando l’argentino dopo un anno di pausa ha deciso di tornare sul campo.

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PSG, come gioca Pochettino: tattica e schemi

PSG, il calcio di Pochettino: tattica e schemi

La duttilità e l’adattabilità all’avversario nel tempo hanno fatto crescere ancora di più la forza dell’impianto di gioco di Pochettino. Si parte dal 4-2-3-1 ma all’occorrenza può giocare anche con la difesa a tre oppure 4-3-3. Sono i sistemi di gioco più utilizzati dal tecnico di origini piemontesi. Di certo c’è il riferimento offensivo lì davanti, unica punta: al Tottenham era Harry Kane, al PSG potrebbe essere Icardi. Dietro sulla trequarti si muovono i giocatori chiave: in Inghilterra il coreano Son Heung-min è diventato grande,  in mezzo è esploso il talento di Dele Alli, a destra un certo Eriksen, dopo il fallimento con Conte all’Inter potrebbe tornare sui suoi livelli a Parigi con il tecnico argentino.  A Parigi è facile immaginare come Kilyan Mbappé possa essere devastante alla Son, Neymar al centro e dietro l’unica punta poi c’è Angel Di Maria sulla destra. Moise Kean può fare il vice Icardi.

Il centrocampo

Al Tottenham gli uomini chiave erano Dembelè e Eric Dier, quest’ultimo un jolly. L’inglese metà mediano, metà difensore. Per Pochettino era uno dei punti fermi che si giocasse a tre dietro o con la difesa a quatto. Al PSG se parte Paredes per Eirksen, scambio in piedi con l’Inter,  allora bisognerà ridisegnare la linea mediana. I francesi sono sempre in attesa del recupero di Marco Verratti ma li nel mezzo servirà fare qualcosa sul mercato.  C’è Gueye ma potrebbe non bastare, bisognerà capire cosa vuole fare Pochettino con il danese in arrivo dall’Inter.

La difesa

A 4 o a tre cambierà molto: il PSG al momento non è strutturato per giocare con i tre dietro. Marquinos e Kimpembe formano una coppia di centrali di livello, manca il terzo, i due esterni sono molto offensivi, Florenzi a destra e Bernat a sinistra di fatto due ali offensive aggiunte. Sarebbero perfetti come esterni alti a centrocampo delle difesa a tre ma resta il problema dietro di chi può fare il terzo. Quindi a meno di stravolgimenti Pochettino giocherà con i quattro dietro.

I principi di Pochettino

Ampiezza del campo, possesso palla, gioco fluido con transizioni e linee verticali, scambi stretti e i movimenti a fare sponda e portare via l’uomo della prima punta. Si parte da questo disegno per poi applicare la velocità di pensiero, posizioni chiare da tenere e costante movimento di tutti. Le certezze del Poch pensiero sono queste, aspettiamo di vederlo all’opera.

 

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