Ronaldo e Ibrahimovic (Getty Images)
L’Agenzia delle Entrate ha bloccato l’applicazione del Decreto Crescita per i calciatori, norma che permette ai club di usufruire di agevolazioni per il pagamento degli ingaggi. Ecco cosa può accadere.
Doccia fredda per molti club della Serie A, che potrebbero essere costretti a rivedere i loro piani economici. L’Agenzia delle Entrate ha infatti deciso di bloccare il Decreto Crescita, norma che permetterebbe di usufruire di una serie di agevolazioni per il pagamento degli sportivi professionisti. Questo garantiva una riduzione della tassazione ridotta al 50% per i redditi da lavoratore dipendente, pensata per chi trasferisce la propria residenza in Italia dopo almeno due anni all’estero, ma con l’intenzione di restare per almeno altri due anni. Una formula ideale quindi per chi vuole avere tra le proprie fila calciatori con ingaggi particolarmente elevati, ma senza impattare eccessivamente sul bilancio.
La circolare diffusa nella serata di ieri cambia così drasticamente situazione. Lo stop deciso dall’ente impedisce ai club di sfruttare gli aspetti positivi della Legge. L’unica “scappatoia” potrebbe essere l’emissione di un DPCM apposito.
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Nel caso in cui non dovesse esserci un decreto attuativo in grado di sbloccare la situazione, non è escluso possa esserci quasi un effetto domino che coinvolgerebbero alcuni dei calciatori più importanti che militano nel nostro campionato. Chi ha un contratto che deve essere rinnovato con il club di appartenenza potrebbe infatti arrivare anche a chiedere la cessione se le condizioni dovessero mutare. E ora che la nuova sessione di calciomercato è alle porte il rischio potrebbe essere dietro l’angolo.
Anzi, è stata proprio la sicurezza di poter usufruire delle agevolazioni previste dal Decreto Crescita che ha spianato la strada di diverse società negli ultimi acquisti. Qualora i vantaggi promessi dall’esecutivo non dovessero esserci più, si prefigurerebbe un ulteriore problema per molte nostre squadre. Tutte, infatti, sono già alle prese con un forte calo degli introiti a causa della pandemia.
Nel caso di Inter e Juventus, l’effetto potrebbe essere compensato almeno in parte da una decisione presa nei mesi passati. Entrambe hanno infatti accantonato a bilancio le cifre richieste per gli stipendi di Lukaku, Eriksen, De Ligt e Arthur. I contatti tra il premier Conte e i vertici di Lega e FIGC sono comunque già iniziati. L’obiettivo è quello di per provare a salvaguardare la situazione prima che sia troppo tardi.
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