Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato un’interessante intervista al “Messaggero” affrontando anche il ritorno dei tifosi allo stadio.
Il calcio italiano prosegue a vista e sempre in modo incerto ma il periodo buio sembra superato. Si spera che quest’anno i campionati siano portati a termine senza interruzioni e meno problemi della scorsa stagione. Tutto ovviamente è legato all’evolversi dell’emergenza sanitaria, come il possibile ritorno dei tifosi allo stadio. Un tema a cuore di tantissime persone e appassionati che aspettano di ricevere un messaggio positivo, anche se rischiano di aspettare ancora molto tempo.
Da Gabriele Gravina, intervistato sulle colonne del “Messaggero”, è arrivata una piccola apertura a riguardo sempre però a una condizione: “Noi ci auguriamo che possa tornare a riempirsi gli spalti già a gennaio. Al momento però non ho avuto indicazioni da parte del governo e ogni scelta andrà valutata secondo l’andamento dei contagi”. Il presidente della FIGC non si sbilancia troppo su questo argomento, oggetto di grande discussione negli ultimi mesi, e lascia ancora spazio allo prudenza.
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Uno degli effetti collaterali del COVID è stato il rinvio di alcune partite, in particolare nelle leghe minori, ma anche in Serie A c’è un caso emblematico. La partita fantasma tra Juventus e Napoli che ha alzato mille polemiche e sconfessato il protocollo sanitario, soprattutto dopo la decisione della Corte di Giustizia d’Appello. Un tema attuale e molto caldo affrontato così dal presidente della FIGC: “Non entro nel merito della sentenza. Dico solo che la giustizia della Figc è formata da persone di grande valore e lavora senza condizionamenti. E’ sicuramente insolito che ultimamente le decisioni siano ribaltate senza possibilità di nuovi giudizi”.
Infine Gravina ha parlato anche dei possibili nuovi format del campionato partendo dai tanto discussi playoff: “Io sono un grande sostenitore di questa proposta ma ho in mente anche altre soluzioni. Quest’anno il campionato è molto competitivo, ma bisogna ragionare a lungo termine e cercare di rilanciare il calcio italiano, rendendolo sempre più affascinante”.
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