Il campione del Barcellona Lionel Messi si racconta ai microfoni di La Sexta al cospetto del giornalista Jordi Èvole. La chiacchierata ha toccato vari tempi. Dal passato al presente, fino al futuro del campione.
Lionel Messi, la resa dei conti. Il fuoriclasse del Barcellona si racconta, senza alcuna remora, ai microfoni de La Sexta. Questo confronto, che lo vede faccia a faccia con il giornalista Jordi Èvole, tocca diversi aspetti della vita del campione. Soprattutto il più atteso: quale sarà il suo futuro? La Pulce in estate aveva chiesto di andar via al club catalano: l’argentino ha promesso che avrebbe comunque tenuto fede al proprio contratto, ora in scadenza, senza precisare cosa farà in seguito.
Messi a La Sexta: le parole del campione
Messi, all’inizio dell’intervista, dichiara: “Parlerò di qualsiasi cosa”, e dopo una piccola introduzione sul ricordo e il significato del Natale per l’argentino – “Babbo Natale era sempre buono con me” – si passa a parlare di argomenti più contingenti. Come, ad esempio, la situazione del club: “Il Barcellona sta passando tempi duri, anche io ne ho vissuti, ma ora sto bene. Sono molto attaccato a questa maglia, ma sarà difficile tornare dove eravamo“, sottolinea il rosarino.
Addio al Barcellona rimandato e Guardiola
Restando in tema di Barcellona, Messi parla anche della situazione che sta vivendo con il club: “Non mi sono sentito tutelato in molte occasioni, non ho gradito alcune dichiarazioni del Presidente Bartomeu. Mi sono sentito tradito chiedere di andar via non è stata una decisione facile. Ha spiazzato anche la mia famiglia, ma era quello che sentivo in quel momento. Anche i miei figli mi hanno detto che non volevano andare via. Questa scelta volevo farla già da prima della cessione di Suarez, anche se la ritengo una follia per tempi e modalità” E le voci su Guardiola? “Con lui ho parlato di come vanno le cose nel club, non ci siamo detti se ci vedremo. Per me è il migliore” incalza La Pulce.
Le elezioni e il futuro
Le elezioni presidenziali il 24 gennaio, Messi parla chiaro: “Non ho sentito nessun candidato, non sarebbe giusto. Aspettiamo e vediamo come va”. Il futuro? “Non dipende dalle elezioni. Non so cosa farò, adesso voglio solo vincere con il Barcellona. Non sarebbe buono per me pensare ora a cosa succederà in estate. Al momento non c’è nulla di deciso. So che ci sono molte persone che mi amano qui. Quando smetterò voglio vivere a Barcellona” spiega.
Covid e Maradona
A proposito del quotidiano, impossibile non parlare della situazione attuale con una pandemia in corso: “Tornare a giocare è stato un segnale, ma bisogna rimanere in allerta fin quando tutto questo non sarà alle spalle“. Inevitabile un passaggio riguardante la morte: “Non penso a queste cose, fa parte del percorso della vita di ciascuno, ma metto sempre un po’ di distanza con certi argomenti”. Significativo il passaggio su Maradona: “Fondamentale per la mia crescita, sotto ogni punto di vista, il funerale che gli hanno fatto indica pienamente cosa è stato lui per il mondo del calcio. Chi non ha rispettato il minuto di silenzio in suo onore? Maradona non lo avrebbe giudicato, alla fine proprio lui ci ha insegnato a fare quel che abbiamo dentro. Senza remore”.
Il Messi intimo
Poi un accenno sulla sua situazione personale: “Sono un tipo molto timido e selettivo, mi ritengo un privilegiato perché faccio ciò che amo, ma a volte vorrei essere anonimo per non avere 300 occhi addosso. Sarò sempre grato per l’amore che la gente mi dimostra ogni giorno, è spettacolare”.