Theo Hernandez, da Giampaolo a Pioli: la nascita di un fuoriclasse

Theo Hernandez è decisamente uno dei punti di forza del Milan targato Stefano Pioli, che ha chiuso l’anno in testa alla classifica e con il record di punti.

Terminare l’anno in testa alla classifica, con il record di punti e da imbattuti in campionato dal post lockdown non può che avere un sapore speciale per il Milan, soprattutto perché in pochi avrebbero scommesso a inizio stagione sui rossoneri. Tra i giocatori che si sono distinti maggiormente non può che esserci Theo Hernandez, arrivato poco più di un anno fa tra lo scetticismo generale, da molti ritenuto un semplice esubero del Real Madrid, ma fortemente voluto da Paolo Maldini, che si era recato in prima persona nella città spagnola per convincerlo. Il dirigente ha investito per lui ben 20 milioni di euro, ma a conti fatti la cifra ora è decisamente lievitata.  Di fronte a una proposta da parte di un campione del suo calibro sarebbe stato difficile per chiunque rifiutare, ma alla fine sono stati i fatti a smentire i meno convinti. Del resto, è praticamente impossibile trovare qualcuno che si intenda di terzini meno dell’ex numero tre.

Nel corso di questi mesi il francese ha parlato con i fatti e ha dimostrato di essere pressoché imprescindibile per Pioli. L’allenatore ha capito subito il suo valore, a differenza di chi lo aveva preceduto in panchina: Marco Giampaolo, infatti, spesso gli preferiva Ricardo Rodriguez. Lui è infatti un elemento polivalente, ma soprattutto moderno, che ha saputo migliorare in fase difensiva, ma che è soprattutto imprendibile quando arriva a scattare sulla fascia, spesso anche dopo una partita di sacrificio. E spesso le corse terminano in gol.

Theo Hernandez Milan Lazio
Theo Hernandez (Getty Images)

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Theo Hernandez per il Milan: perché è così importante

A conti fatti, Theo potrebbe essere considerato un terzino solo nel momento in cui viene annunciata la formazione titolare. I numeri sono davvero da record e parlano per lui. Nonostante venisse da un campionato profondamente diverso dal nostro, l’esterno si è adattato velocemente diventando subito uno dei migliori nel suo ruolo.

Alla prima annata è stato il difensore con il maggior numero di dribbling riusciti. Riuscire a fermarlo è stato spesso impossibile; il giocatore (in assoluto) che ha subito il maggior numero di falli della nostra Serie A. Ma è soprattutto in fase realizzativa che ha dato il meglio, 7 gol (1 in Coppa Italia) e 5 assist.

Nonostante tutto, a inizio annata c’era qualcuno convinto che il suo sarebbe potuto essere un exploit quasi isolato. Addirittura c’era chi aveva pensato che lui potesse essere distratto dalla sua vita privata (da qualche mese è fidanzato con l’influencer Zoe Cristofoli), ma anche qui i “gufi” sono stati smentiti. Pur non essendo ancora arrivati al giro di boa dell’annata 2021-2022, Hernandez ha confermato di essere uno dei punti di forza di questo Milan capolista in campionato (e già qualificato da primo in classifica ai sedicesimi di Europa League). E’ stato lui con una doppietta a evitare la sconfitta contro il Parma, stesso risultato arrivato anche ieri contro la Lazio, dove era indispensabile vincere per rispondere al successo dell’Inter e mantenere il primato.

Complessivamente, il numero 19 è già arrivato a 12 gol da milanista, arrivando a superare ex del calibro di Rivaldo, Cassano, Ronaldo e Kluivert, che si erano fermati a quota 9. Ma nel loro caso il ruolo era decisamente un altro. L’età è dalla sua parte e il suo bottino potrà quindi crescere ancora di più.

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