E’ stato un anno particolare per Antonio Conte sulla panchina dell’Inter. Dalle lamentele per il calendario al famoso sfogo contro la società: tutte le dichiarazioni indimenticabili del 2020
Antonio Conte non è mai banale, ormai ci siamo abituati. Da quando è arrivato all’Inter sono diverse le conferenze stampa che hanno fatto rumore, come già ci aveva abituato in passato con i suoi vecchi club. Arrivato a Milano il 31 maggio del 2019, subentrando a Luciano Spalletti, il tecnico leccese fin da subito ha fatto capire l’importanza di una società forte. Già dal primo ritiro estivo, infatti, lamentava di un mercato tardivo e dei calciatori in uscita che ancora non avevano trovato sistemazione.
In questo 2020 sono diverse le sfuriate dell’allenatore nerazzurro. Dopo il pareggio contro la Roma per 2 a 2 dello scorso luglio, Conte ha criticato il calendario, secondo lui sfavorevole alla sua squadra: “Sta passando inosservato il fatto che il nostro calendario è folle! Giochiamo sempre in trasferta e alle 21:45. E’ palese che noi non eravamo presenti quando hanno stilato il calendario“. Il tecnico critica la decisione di far giocare i nerazzurri negli orari più scomodi. Infine la stoccata: “Quando c’è da dare uno schiaffo, lo prende sempre l’Inter. Era così in passato ed è così anche oggi”.
L’ultima sfuriata dell’allenatore risale al 9 dicembre, data che i tifosi nerazzurri ricordano con amarezza. In quella sera, infatti, l’Inter pareggia in casa contro lo Shakhtar per 0 a 0, pagando con l’eliminazione dalla Champions League e ultimo posto ai gironi. Conte, però, accusa l’atteggiamento degli arbitri nei confronti dei suoi: “L’Inter non è stata rispettata dagli arbitri. Ci sono tante situazioni che non sono state valutate e ha pagare siamo sempre noi”. Nel post gara andò in scena anche un duro confronto con l’ex tecnico Fabio Capello.
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Antonio Conte è fatto così, prendere o lasciare. La dirigenza dell’Inter lo sapeva bene quando ha deciso di puntare su di lui per la guida tecnica, anche se gli attriti durante la sua prima stagione a Milano non sono mancati. Tra le sfuriate del 2020 dell’allenatore pugliese, la più rumorosa è sicuramente quella nel post Atalanta-Inter dello scorso 1 agosto.
Era la gara che concludeva il campionato 2019-2020, uno tra i più particolari per via del Covid-19, che portava l’Inter al secondo posto in classifica ad un punto dalla Juventus già campione d’Italia. Nel post partita, Conte ha tirato fuori tutti i sassolini dalle scarpe, lanciando accuse alla società e giornalisti: “Non è stato riconosciuto il lavoro fatto da ma e dai miei giocatori. C’è stata una scarsa protezione da parte del club, che in molti casi è risultato debole. Il parafulmine posso farlo il primo anno, ma non il secondo”.
Era proprio la società nel mirino del tecnico: “Oggi non voglio nessuno sul carro, perché nei mesi scorsi la cacca l’ho raccolta io e i miei giocatori. Spalletti denunciava cosa gravissime nel 2017 ed ora siamo ancora al punto di allora”.
Quel duro attacco, a pochi giorni dalla finale di Europa League contro il Siviglia, portò al famoso patto di Villa Bellini. Un confronto che durò diverse ore tra il tecnico e la dirigenza dell’Inter, con l’augurio di non dover più assistere a sfuriate simili.
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