Non si sono mai amati il PSG e Thomas Tuchel. Oltre un anno di voci sul possibile esonero del tedesco, i rumors su Max Allegri, le tappe di una fine scontata e annunciata da troppo tempo.
Non in questo modo così tempestivo, freddissimo, o forse era l’unico finale degno di una storia terminata da oltre un anno. Separati in casa senza nemmeno più parlarsi. L’epilogo peggiore per qualunque relazione o rapporto di lavoro ma tanto è. Il PSG caccia Thomas Tuchel alla viglia di Natale nel modo più duro, a sentire il tecnico tedesco senza neanche dirglielo in faccia ma facendogli arrivare la comunicazione dal suo staff tecnico nella notte appena trascorsa.
Eppure di avvisaglie ce ne sono state, l’ultima a metà dicembre, il confronto tecnico societario finito con il ds Leonardo che avrebbe detto chiaramente all’allenatore, “I risultati del PSG non sono in linea con il progetto del club”. Anche secondo la stampa francese sarebbe stata l’ultima di un faccia a faccia concreto. La verità è che se fosse dipeso dal dirigente brasiliano il tecnico tedesco non sarebbe rimasto sulla panchina francese già ancora prima dalla scorsa estate, ennesimo fallimento in Champions League, finalissima persa contro il Bayern Monaco, quanto meno meglio della figuraccia fatta il 7 marzo 2019 contro un modesto Man United, umiliati.
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Tuchel un uomo solo: non ha mai convinto Leonardo
L’immagine di un uomo sempre molto solo, distaccato dal resto del club e anche della squadra sopratutto nell’ultimo periodo. Di lì la decisione, spinta sopratutto dal ds Leonardo, di cambiare rotta immediatamente senza pensarci ancora è trascinarsi verso un divorzio inevitabile. Thomas Tuchel e la sua solitudine, sono molte le immagini del tecnico a testa bassa, desolanti, non c’è mai stato un momento nell’ultimo anno e mezzo nel quale il tecnico tedesco abbia dato la sensazione di aver convinto i parigini a credere nel suo lavoro. I dribbling della società che sulla vicenda ha sempre rimandato ogni discorso, il tecnico costretto a smentire durante le conferenze stampa e sempre sotto pressione.
Tuchel in crisi: le tappe
L’allarme era suonato forte già a fine agosto 2019, il Paris Saint Germain sconfitto alla seconda giornata di Ligue 1 con il Rennes: la delusione per l’eliminazione precoce dalla Champions League era ancora forte, mai digerita dal presidente Nasser Al-Khelaifi, nonostante il faccia a faccia chiarificatore. Si facevano con forza i nomi di Allegri e Mourinho desideroso di tornare in panchina, poi sarebbe finito al Tottenham.
A fine settembre, nemmeno un mese dopo, ancora voci sull’esonero del tedesco e l’ombra sempre più grande dell’ex allenatore di Milan e Juventus. Nelle prime sette giornate di Ligue 1 i parigini avevano già incassato due sconfitte. Un periodo di tregua apparente, a febbraio 2020 è di nuovo crisi, nel mezzo la rottura con Mbappé e Cavani. Il PSG va ko contro il Dortmund e la guida tecnica è nuovamente in bilico: oltre ad Allegri si parla di contatti con Pochettino, è sempre febbraio 2020. Nei giorni seguenti lo spogliatoio diventa una polveriera: Neymar sbotta contro il tecnico, lo segue anche Icardi.
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Maggio 2020 per la stampa francese è di nuovo divorzio. 22 ottobre e 5 novembre 2020 si replica ancora, l’allenatore sempre più solo e sotto pressione dei media. Il 24 novembre sulla stampa sportiva internazionale la notizia che se i parigini perdono contro il Lipsia, Tuchel è fuori. L’allenatore nervoso nei giorni successivi sbotta pure contro la stampa francese. Il 7 dicembre dalla Germania la notizia che fa saltare il banco: secondo la BILD l’allenatore avrebbe firmato un pre contratto con il Man United per la prossima stagione, sapendo della fine con i francesi. Il resto è storia recente, si arriva a questa notte, la decisone ormai è presa: “C’est fini”!