Zlatan Ibrahimovic si è raccontato a 360 gradi, partendo dal sogno scudetto, passando per il legame con la famiglia, arrivando al suo futuro nel Milan
Per “7“, il settimanale del Corriere della Sera, Zlatan Ibrahimovic ha affrontato diversi temi riguardanti il suo passato, il presente al Milan, e il futuro ancora incerto. L’attaccante svedese ha ripercorso alcune tappe della sua vita, sottolineando alcuni valori importanti, fino ad arrivare alla battaglia con il Covid e al sogno Scudetto con i rossoneri a quasi 40 anni.
“Sono sempre quel ragazzo che arriva dalla periferia di Malmo con la sua borsa in giro per il mondo”, ha subito dichiarato il centravanti, che ha poi proseguito: “In campo siamo tutti uguali, nessuno ti chiede da dove vieni. Se sei bravo vai avanti. Questo gioco porta felicità, puoi scendere in campo a San Siro o in un cortile”. Sui tifosi, Ibra ha aggiunto: “Soffriamo molto la loro mancanza, ma restiamo fiduciosi”.
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Zlatan si è poi concentrato sul suo Milan, che ha trascinato fino al primo posto in classifica, rendendolo anche autonomo e in grado di mantenere la vetta senza di lui in campo: “E’ necessario iniziare bene il 2021. Ogni partita deve essere quella della vita. C’è una cosa che pretendo sempre ed è avere sempre più fame di vittoria ogni giorno”. Sullo Scudetto ha dichiarato: “Il Milan deve avere il coraggio di poter sognare. Questa squadra può fare sempre meglio”.
Ibra ha poi descritto la sua esperienza con il Covid: “All’inizio ero curioso di capire, volevo vedere cosa fosse dato che è ancora oggi una tragedia per molti. Ho avuto forti mal di testa e non ho iniziato più a sentire i gusti. Continuavo a passare le giornate in casa senza potermi allenare e ho persino dato i nomi ai muri. Purtroppo immagini che tutti i mali possano colpirti. Questo maledetto virus è tremendo e non va sfidato“.
Lo svedese ha anche parlato della sua famiglia: “Mi manca tantissimo, vorrei stare con mia moglie e i miei figli che vivono in Svezia. Non posso andare a trovarli perché Pioli mi ha sempre detto che a Milanello ho un’altra famiglia fatta da 25 ragazzi che hanno bisogno di me”. Ibrahimovic ha continuato: “Se è vero che mi arrabbio quando un mio compagno sbaglia un passaggio? Certo, anche in allenamento”.
Infine sul futuro ha concluso: “Sto benissimo a Milanello, tutte le persone ti vogliono bene qui e funziona qualsiasi cosa. Non so se resterò qui a vita, la vita va avanti e si vedrà. Non deciderò solamente io, conta la famiglia più di tutto. A Milano mi trovo benissimo, rispetto a 10 anni fa è molto più bella. La Champions? A chi non piacerebbe giocarla. L’età è solo un numero”.
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