In rete spopola l’#ControlliamoMassa, riferito all’arbitro di Serie A: il significato e il retroscena di questa tendenza che coinvolge il Napoli.
Il Napoli non si è ancora dato pace dell’espulsione di Lorenzo Insigne nel big-match di San Siro contro l’Inter. Il capitano azzurro aveva lasciato il campo dopo qualche insulto di troppo all’arbitro Massa, nell’occasione del calcio di rigore fischiato ai nerazzurri. Il direttore di gara ha sentito l’offesa verbale e forse un po’ troppo fiscalmente ha seguito alla lettera il regolamento, tirando correttamente fuori il cartellino rosso. Nel post-partita Gattuso, sconfitto e molto arrabbiato per questa decisione, si era sfogato davanti alle telecamere appellandosi al buon senso dei direttori di gara.
Il Giudice Sportivo però ha sanzionato Insigne con due giornate di squalifica, successivamente ridotta a una dopo il ricorso presentato e accolto del Napoli. L’attaccante azzurro ha saltato così la trasferta con la Lazio e rientrerà domani nell’ultima gara del 2020 contro il Torino. A circa una settimana di distanza dall’episodio, che sembrava essere andato in archivio, oggi è nuovamente tornato alla cronaca per un singolare appello in rete. In queste ore sta spopolando sui social l’#ControlliamoMassa finito rapidamente in tendenza, ma in molti si stanno chiedendo il motivo di tutto ciò.
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In particolare è “Panorama”, con un articolo firmato da Giovanni Capuano, a fare luce su questa vicenda che rischia di mettere il Napoli in una posizione molto scomoda. Tutto partirebbe da un dialogo online tra Lorenzo Insigne e Nicola Lombardo, capo della comunicazione del club azzurro. I due, collegati sulla piattaforma Zoom, prima della conferenza stampa del calendario ufficiale, hanno ripreso l’argomento e Lombardo avrebbe confessato di aver ordinato a un giornalista napoletano, Carlo Alvino, di chiamare a raccolta i tifosi e diffondere questa campagna contro Massa. Il fine sarebbe “controllare” ogni comportamento dell’arbitro sul campo e facendo notare ogni suo possibile errore per screditarlo davanti all’opinione pubblica. Una confessione andata inconsapevolmente in onda davanti ai giornalisti presenti, senza che si accorgessero di avere i microfoni accesi. Un episodio molto grave, testimoniato da diversi filmati registrati, che potrebbe indurre la FIGC a indagare e prendere dei provvedimenti.
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