Il caso Suarez resta un tema caldissimo e sono emersi i contenuti e le frasi dell’esame farsa svolto dal giocatore presso l’Università degli stranieri di Perugia
I magistrati di Perugia proseguono le indagini in merito all’esame di italiano svolto lo scorso 17 settembre da Luis Suarez per ottenere il passaporto comunitario. Il giocatore è stato ascoltato come testimone chiave della vicenda e nelle ultime ore sono emersi nuovi dettagli importantissimi. L’uruguaiano ha ammesso di aver ricevuto in anticipo tutte le domande del test e che aveva raggiunto anche un accordo con la Juventus, firmando anche un pre-contratto.
Repubblica ha pubblicato sul proprio sito il contenuto dei 10 minuti di esame che ha visto Suarez protagonista. Nelle intercettazioni si evidenzia chiaramente come l’attaccante non conosca l’italiano, tanto da rispondere all’infinito. Non mancano risate di sottofondo da parte dei professori presenti, un’aggravante in una vicenda già di per sé infelice.
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Le intercettazioni ambientali durante il test orale rendono sempre più evidenti le difficoltà di Suarez nel parlare la nostra lingua. Dopo una breve presentazione, il giocatore avrebbe riferito ai professori: “Io avevo in Barcelon…Barcellona, Spagna, 6 anni! Io sono a calciatore professionista…”. “Ne abbiamo sentito parlare”, risponde ridendo uno dei docenti presenti all’esame, che poi aiuta Suarez a completare una frase suggerendogli il verbo “giocare“.
Il calciatore parla poi dei suoi hobby nel tempo libero e nelle intercettazioni si riesce a sentire la famosa frase, già trapelata negli scorsi giorni, in cui di chiara di giocare alla Playstation. “Mi piace fare barbecue con i miei amici! Con mia famiglia! Stare insieme”, aggiunge l’attaccante, coniugando solo all’infinito gran parte dei verbi.
Nella seconda parte della prova, vengono mostrate 4 foto al giocatore, che ne deve scegliere due e descriverle. Anche in questo caso Suarez appare in difficoltà: “Ci sono 2 persone. In questa immagine ci sono 2 persone, una mamma e un bambino. Mamma aiuta, poi aiuta” – il professor Rocca a quel punto suggerisce: “a fare i compiti” – e Suarez prosegue: “Sì a fare i compiti! E bambino, una pena sul quaderno a fare…La mamma indossa una maglietta rossa. Bambini indossano camicia celeste”. Il docente Rocca è soddisfatto di quanto appena ascoltato e procede con una seconda foto, dove l’attaccante dell’Atletico Madrid, all’epoca ancora al Barcellona, chiama “cocumella” i cocomeri.
Anche la descrizione della famiglia in Uruguay è molto confusa, con la parola “hermano” usata al posto di “fratelli”. Ma non solo, poco dopo Suarez pronuncia una frase quasi incomprensibile: “Fanno molte persone, molte persone escuchano calciatore, calciatore“. In questo caso il centravanti voleva intendere che, essendo un giocatore, è difficile andare a fare la spesa e che spesso è seguito da giornalisti, paparazzi o fan. Infine il 33enne immagina di vivere da tempo a Perugia e conclude l’esame: “Bene bene molto contento. Famiglia molto felice, bambino, scuola, ma poco preoccupato. Porqué non ho molto tempo qua a stare in famiglia, fare una cosa con mia moglie”. E’ evidente, dunque, che Suarez non fosse affatto pronto per superare l’esame. Sono numerose le lacune mostrate nel test, ma saranno i pm a proseguire nelle indagini e valutare i contenuti dell’esame.
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