Dybala, prove di scambio (Getty Images)
Paulo Dybala, rispondendo alle domande di piccoli tifosi, ha fatto una promessa alla Juventus e mandato un chiaro messaggio sul suo futuro.
La Juventus è ancora in fase di costruzione, non riesce a mettere la freccia in campionato e anche ieri è stata fermata sul pareggio dall’Atalanta. La nuova creatura di Pirlo non sta convincendo a pieno i tifosi ma rimane comunque imbattuta in Serie A, nonostante le evidenti e naturali difficoltà di questi primi mesi. Uno dei problemi principali è sicuramente la gestione di Paulo Dybala, ormai considerato una “riserva” a favore di Morata e non più la stella insostituibile della squadra.
Un ruolo marginale che continua ad alimentare le voci di un possibile addio a fine stagione, continuamente smentito però dal diretto interessato. La vicenda del rinnovo di contratto, in scadenza a giugno 2022, sarà centrale nei prossimi mesi e fondamentale per comprendere il suo destino ma la Joya non sembra darci troppo peso.
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Quest’oggi Dybala, rispondendo alle domande di piccoli tifosi, durante un evento organizzato appositamente dalla società bianconera, ha lasciato anche qualche indizio di mercato. In particolare ha generato molte reazioni, la risposta sui suoi sogni nel cassetto: “Sono due: vincere la Champions League con la Juventus; l’altro conquistare il Mondiale con l’Argentina“. Una frase che può essere interpretata come un piccolo segnale sulla sua permanenza a Torino ancora per altri anni, cercando di inseguire quella maledetta coppa, diventata un’ossessione per tutti.
Magari ci riuscirà quest’anno e si congederà nel migliore dei modi alla Vecchia Signora, ma anche dalle risposte successive la storia non sembra ancora arrivata al suo epilogo: “Ho vissuto tanti momenti belli in questo club. All’inizio pensavo fosse uno scherzo, ero molto emozionato quando ho indossato la maglia bianconera e fatto la prima conferenza stampa da nuovo giocatore. La mia speranza è raggiungere altri traguardi: il prossimo sarà la Supercoppa italiana contro il Napoli“.
Infine non è mancata la domanda sull’importanza del numero 10 dietro le sue spalle, indossato da tantissimi campioni del passato: “Per me è un onore, c’è molta responsabilità ma sono orgoglioso di questa opportunità”.
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